sabato 16 ottobre 2010

noi,figli degli anni 70

 


Noi,bambini degli anni '70 abbiamo impresso nella nostra memoria,talvolta con un pizzico di nostalgia,tutte quelle

cose,oggetti,personaggi,trasmissioni,films,automobili,e quant'altro tipiche di quel decennio.

In realtà parlare di decennio sarebbe riduttivo,infatti per noi gli anni '70 cominciarono con la contestazione del'68 per proseguire con lo sbarco

sulla luna del '69;apripista delle successive missioni terminate nel'72;ma per noi gli anni '70 sconfinano anche nel decennio successivo:infatti la

nostra carriera scolastica(per noi del'64 comincia proprio il 1°ottobre 1970)terminerà negli '80(1983 con la maturità);del resto vi è uno

sconfinamento anche sportivamente parlando:campionati '69-70 e '79-'80;ecco quindi che gli anni '70 abbracciano un periodo superiore a 10

anni.

E' indubbio che per noi figli degli anni '70 questo è e sarà il periodo più importante della nostra vita in quanto comincia con noi bambini e si

conclude nella nostra tarda adolescenza,alle soglie dell'età adulta,accompagnando una serie di profonde trasformazioni

fisiche,psichiche,culturali;per questo lo ricordiamo(e alle volte lo rimpiangiamo)più di qualsiasi altro decennio.

Detto questo,non voglio con questo post fare un elenco,una carrellata di nomi,persone e cose;per quello ci sono decine di siti e di blog: su tutti

segnalo : http://www.animamia.net/ e http://www.pagine70.com/;sono molto ben fatti e completi.
Voglio solo condividere quello che mi è rimasto nella memoria,ricordi indelebili che niente potrà più cancellare,un archivio che nessun incendio

potrà mai distruggere,voglio idealmente prendere la mia Deloren di "ritorno al futuro" e viaggiare insieme a voi perchè possiate

aggiungere,integrare,commentare,correggere.

LA SCUOLA.
Inizio proprio da qui,l'argomento più importante;è proprio la scuola che abbraccia tutto il periodo,come detto sconfinando negli anni '80 e

influenzando,nel bene e nel male,quelle nostre trasformazioni;ben 13 anni dalla 1a elementare alla 5a superiore;in un arco di tempo relativamente

breve quante cose sono cambiate!Da bambino di 6 anni che non sapeva nè leggere nè scrivere a ragazzo di 19 con barba e baffi

diplomato,pronto ad entrare all'università;da bambino che nulla sapeva della vita,chiuso nel suo piccolo mondo,a ragazzo che sapeva tante

cose(anche se non si finisce mai di imparare),con amici,progetti,sogni,speranze e paure;che già aveva anche provato l'esperienza del lavoro e

che già conosceva il sesso(sia pure solo teoricamente e "manualmente"-vedi post relativo sul blog).
Iniziò una cupa mattina di autunno(come ricordato all'epoca la scuola iniziava il 1°ottobre)mia mamma mi accompagnò;nel cortile c'erano tanti

altri bambini impauriti,quasi terrorizzati,alcuni piangenti;io no,ero galvanizzato,incuriosito:mia mamma mi aveva fatto una specie di lavaggio del

cervello dicendomi che la scuola era allegria,divertimento che avrei finito di annoiarmi tutto il giorno a far niente:all'epoca non avevamo

computer,internet,videogiochi,playstation,DVD,Paytv,network ma nonostante tutto io in quel piccolo mondo fatto di poche cose e tanta

fantasia ci stavo bene;sebbene mai diagnosticato ufficialmente(anche perchè allora era impossibile)è fortemente probabile che abbia sempre

avuto un certo grado di autismo.
Per questo per me la scuola fu da subito e sempre una grande delusione:era in realtà una gran noia:non esiste un solo giorno in 13 anni che ci sia

andato volentieri;oltretutto è tipico del mio presunto aspetto autistico il soffrire molto le cose imposte,obbligate,la disciplina e questo mi dava

grande frustrazione.In due cose però aveva ragione la mamma:con la scuola avrei imparato molte cose e avrei fatto amicizie:ho sempre avuto

un ottimo rapporto coi compagni ed ancora oggi li ricordo con affetto e nostalgia,soprattutto quelli delle elementari.
Ma torniamo al 1o giorno di scuola,quello che nessuno scorda mai:ci aggiravamo per il cortile chiedendo alle maestre se nel registro c'era il nostro

nome,tutti coi nostri grembiuli neri e colletto bianco,obbligatori(le bimbe corredate di un fiocco).
L'edificio scolastico-la De Amicis-è molto antico e tutt'oggi funzionante;c'erano le piastrelle esagonali di terracotta smaltata;i banchi erano di

legno,rivestiti di un foglio di formica verdino pallido, con ancora il buco per il calamaio,anche se non si usava più da tempo;subito prima del buco

aveva una banda nera di plastica leggermente infossata per riporvi matite,penne,gomma;
era leggermente inclinato verso di te con un ripiano sotto per riporvi la cartella e negli anni delle superiori anche...gli appunti per copiare durante i

compiti in classe.Le sedie erano in legno e ferro,piccole e scomode,tant'è che la maggioranza di noi bambini soffriva di scogliosi.
La cattedra della maestra era praticamente un banco di dimensioni maggiori,con una cassettiera al posto del ripiano,alle volte sopraelevata da

una pedana in legno.
All'angolo c'era la lavagna nera e double face ossia ruotandola su di un perno aveva una faccia completmente nera ed un'altra a quadretti;il

telaio era completamente in legno con un ripiano metallico per il gesso ed il cancellino in panno che andava costantemente sbattuto;il gesso

quasi sempre bianco anche se raramente la maestra usava i gessetti colorati.
A corredo dell'aula non mancava mai il crocefisso e qualche volta appeso al muro c'era un planisfero.Non ricordo invece della foto del

presidente.Fino alla quinta superiore le cose non sono cambiate molto:è scomparso il buco per il calamaio dai banchi,il foglio di formica è

diventato beige,la lavagna è appesa al muro e alle volte di colore verde invece che nera.Tutto qui.
Il materiale scolastico era semplice e poco dispendioso:il grembiule,come già detto,la cartella in crosta di vitello rigorosamente marrone simile alle

24ore che usavano gli impiegati ma portata sulle spalle con cinghiette;dentro la cartella c'erano:il sussidiario,ovvero il librone che conteneva tutte

le materie(religione,scienze,geografia,aritmetica,grammatica,storia);due quaderni della Pigna,con copertina raffigurante animali o calciatori e fiori

per le bambine;uno era a quadretti per l'aritmetica(in prima e 2a i quadretti erano di 5mm di lato e 4 dalla terza)ed uno a righe per il dettato ed i

pensierini(che diventeranno poi tema o cronaca).Da notare che in prima e 2a le righe erano più strette e alte e suddivise in due(chissà poi

perchè)e tanto a righe quanto a quadretti avevano due margini suddivisi da due righine violacee per le correzioni e note della maestra;era

prassi comune quando si andava dal cartolaio chiedere:"mi dia un quaderno a righe(quadretti)di prima(o terza).
Poi c'era l'astuccio in plastica lucida con personaggi dei cartoni o dei fumetti in copertina;il contenuto era ridotto all'osso:alcune matite colorate

per il disegno che si rompevano subito e comunque dai colori insufficenti e richiedevano l'acquisto di matite supplementari solitamente vendute in

scatole di latta con stampata la foto di un paesaggio montano;
conteneva anche una matita,una gomma che non cancellava,un temperino con la lama non affilata,un righello che si spaccava solo a

guardarlo,una biro.I più raffinati,oltre ad un assortimento di matite colorate magggiore,avevano anche un goniometro e una squadra che

nessuno sapeva come si usavano e a cosa servivano e la gomma rosa/blu per matita/biro;in ogni caso a metà anno nella migliore delle ipotesi la

copertina era sgualcita e la zip rotta.
A partire dalla terza comparve anche il diario per annotare i compiti a casa e soprattutto le note da far firmare ai genitori.Quello che andava per

la maggiore era il Vitt di Jacovitti.Completava il corredo l'immancabile merenda:il panino comprato alla salumeria sotto casa o lungo il

cammino,l'indimenticabile panino all'olio,a forma di banana ripieno di prosciutto cotto o salame o mortadella o cicciolata,avvolto nella carta

color marrone;i primi due costavano 100 lire,gli altri 50.Ricordo che in 4a l'ufficiale sanitario del comune proibì i salumi perchè considerati poco

salutari,lasciando due sole alternative:o panino con stracchino o un frutto;una vera sofferenza per noi emiliani svezzati a salumi e ancora di più

per me che odiavo le proibizioni e le cose imposte.Fortuna che dopo un periodo iniziale nessuno obbedì più al dicktat,tanto nessuno poi

controllava.Alle medie invece erano i bidelli che vendevano i panini all'ora della ricreazione,con immancabili resse per cui era sempre meglio

portarselo da casa;alle superiori invece era un ometto che arrivava a bordo di una renault 4 con due cestoni di panini imbustati in

cellophane,ma sempre erano le stesse resse.
La ricreazione durava circa 15 minuti ed era alle 10;era la maestra che dava il via e la fine e si passava,nelle giornate invernali,nei corridoi a

giocare a guardia e ladri o agli autoscontri incociando le braccia(un giorno me le beccai in un dente rimediando una lussazione)e in primavera

nei giardini antistanti la scuola giocando a nascondino o minipartitelle di calcio.Alle superiori invece si stava nel cortile della scuola fumando le

prime sigarette e corteggiando le ragazze.
Un oggetto che apparve all'epoca della 4.a(1973/74)era la minamì,una curiosa matita a cartucce con la punta di grafite che si infilavano una

dentro l'altra.
Una volta che la la cartuccia di punta si era esaurita, veniva estratta e introdotta nella parte posteriore della Minamì, consentendo

l'avanzamento di una cartuccia con la punta nuova, ma fu un fiasco perchè le mine duravano pochissimo e c'era molto spreco,per cui era

meglio ricorrere alla classica matita e temperino o,in alternativa il portamine con minitemperino incorporato nel pulsante;una vera chicca fu

quando venne lanciata sul mercato il portamine con mina di 0.5mm che non richiedeva appuntarura;unico inconveniente che la mina si

spezzava facilmente anche quando il portamine cadeva le mine si spezzettavano dentro il serbatoio interno rendendosi inutilizzabili.
Un'altra innovazione importante fu il tratto-pen fila,nei colori blu,nero,rosso e verde:in pratica era un pennarello con la punta in nylon finissima che

dava una scrittura come una stilografica senza tutti gli inconvenienti che quest'ultima dava e che tutti noi ben ricordiamo.E a proposito dei

pennarelli,che verso la fine delle elementari soppiantarono le matite colorate(e che chiamavamo lampostil),chi di noi non estirpava coi denti il

tappo per versarci l'alcool quando non scrivevano più?Chi non estraeva il tampone di feltro per colorare più velocemente,imbrattandosi le

dita?E chi non ha mai fatto lo stupido col cappuccio facendovi il vuoto con la lingua in modo che vi rimanesse attaccato?
Un'altra importante uscita fu la replay:una biro che aveva una minigomma all'estremità che permetteva di cancellare come fosse una matita

senza lasciare quelle abrasioni o addirttura buchi delle altre gomme da biro.E a proposito di biro tutti abbiamo usato,e per quasi l'intera carriera

scolastica la mitica bic trasparente oppure gialla col cappuccio dello stesso colore dell'inchiostro(blu,nero,rosso)che quando il refill era esausto

veniva estratto e si usava l'involucro a mò di cerbottana per sparare palline di carta precedentemente masticate e insalivate.
C'era anche chi esibiva penne estrose,tipo quelle multicolori con relative molle che si rompevano subito o i più audaci quelle che

capovolgendole mostravano una donnina che a poco a poco scompariva il vestito....
Un'altro oggetto cult della scuola era il borsone superga giallo-blu di derivazione sportiva o borse sportive che imitavano quelle dei college,in

sostituzione della vecchia cartella in crosta.
Un barattolino di metallo con dentro un incavo dove trovava posto un pennellino,una pasta bianca con un forte odore di mandorle amare;ma

sì,stiamo parlando della mitica colla coccoina,ormai oggi introvabile,soppiantata dalle colle stick,molto ma molto meno efficaci,ma chi,della nostra

generazione non ne ha ancora impresso nella memoria l'odore?
Fare le 4 operazioni a mano non era sempre facile ed ecco allora giungerci in aiuto le prime calcolatrici"tascabili",per la verità piuttosto

ingombranti funzionanti con 4 pile stilo e display luminoso con i numeri in verde,limitate alle 4 operazioni,radice quadrata,p-greco,%;verso la fine

degli anni comparvero di dimensioni più ridotte,più piatte,con mini pile piatte e altre utili funzioni come cronometro,orologio,sveglia e display a

cristalli liquidi.Altro oggetto non comunissimo dato il costo non proprio abbordabile era l'etichettatrice dymo:si trattava di una mini-macchina da scrivere in plastica che stampava in rilievo su un nastro di plastica adesivo,di vari colori,spesso però la rotella selettrice si inceppava e o saltava le lettere,o il nastro si bloccava stampando così varie lettere in un punto solo,per non parlare poi della taglierina,che perdeva il filo dopo pochi tagli;inoltre ci voleva una certa forza per stampare bene le lettere.
Per l'ora di ginnastica era d'ordinanza la tuta di panno blu scuro con zip a mezzo sterno e le scarpette superga di tela e gomma biacoblu o tutte

bianche(modello tennista),corte o modello basket(alla caviglia).

GLI OGGETTI

Tra gli oggetti tipici del periodo che mi sono rimasti impressi vi sono,tra gli altri, il borsello da uomo,rigorosamente in cuoio marron o nero,da portare

a tracolla o a mano,in voga a metà decennio,ebbe vita breve nonostante l'innegabile comodità,forse perchè rendeva gli uomini poco

"macho"(siamo sempre in un'epoca in cui l'omosessualità era molto meno tollerata di oggi).
Altri oggetti diffusi erano le bottigliette mignon di liquori,autentiche miniature delle bottiglie di liquori,rigorosamente da collezione anche se

qualcuno le usava per berle:alle volte venivano vendute quelle di grappa alle partite durante l'inverno per scaldarsi;proprio altri tempi...
Era facile per noi bambini durante l'inverno prendere anche un banale raffreddore,una tosse,per non parlare delle malattie infettive dell'infanzia

e venivamo curati più che a sciroppi e supposte,soprattutto a iniezioni intramuscolari;non esisteva ancora la siringa in plastica monouso bensì in

vetro previa bollitura in un contenitore metallico di forma ovale,ago compreso,che era smisuratamente grosso e doloroso lasciando le nostre

natiche con vistosi buchi.Di solito veniva chiamata a casa un "infermiera" o era la stessa "infermiera" del medico che le faceva a 500 lire cadauna.
Nei primi anni 70 erano ancora in voga i registratori a bobina riavvolgibile che quando si rompeva si riparava con lo scotch e aveva un micofono

da collegare all'apparecchio tramite presa pentapolare e posizionare vicino alla fonte;fu nella seconda metà che cominciarono ad avere ampia

diffusione i registratori portatili a pile,con microfono incorporato molto più sensibile e soprattutto a cassette,molto più comode della

bobina.Ricordo che avevano in dotazione un accessorio di plastica per disattivare il microfono e ri-rendere vergini le cassette registrandole a

vuoto,funzione inutile visto che erano ri-registrabili più volte.Analogamente comparvero i primi mangiadischi portatili,si proprio quelli arancioni;per

le autoradio invece c'erano le cassette super 8,diverse dalle normali cassette audio e che davano molti più problemi.
In quasi tutti i bar,in particolare in quelli da spiaggia,c'era sempre un juke-box,cioè un mangiadischi "robottizzato" vale a dire inserendo una

moneta e componendo sulla tastiera un codice alfanumerico,un braccio meccanico caricava il disco della canzone desiderata;il prezzo :una

canzone L.50,tre canzoni L.100.Non poteva mancare inoltre il classico flipper elettromeccanico che al lancio della biglia d'acciaio produceva

sonori tin-tin e giochi di luci e bisognava stare attenti a non dondolarlo troppo se no andava in "tilt" e si bloccava tutto;indimenticabile il

segnapunti meccanico rumoroso;anche qui 1 partita 50 lire,3 partite 100,con la possibilità però per i più abili di vincere partite grazie ai bonus

punti.Ogni bar aveva il suo recordman con nome e punteggio annotati su un pezzo di carta col pennarello rosso e affisso con lo scotch sul vetro

del flipper.
Non poteva mancare il calcibalilla,che noi chiamavamo babilot,con gli omini rossi e blu e le disperate prese delle palline che finivano in gol per far

durare di più la partita o lo stratagemma di infilare una moneta da 50 una volta tirata la leva per bloccare la molla e far si che le palline

continuassero a cadere nella buca e riutilizzarle rendendo la partita infinita.
Ta gli elettrodomestici aveva diffusione la lucidatrice per rendere brillanti i pavimenti dopo l'inceratura,i modelli più lussuosi con luce e paraurti in

gomma tipo autoscontri del luna-park;si accendeva solitamente abbassando la leva e partiva il rumore di un aviogetto,si gonfiava il sacco

aspira-polvere e ci voleva una certa forza per governarla,senza che se ne andasse per i fatti suoi.
La televisione,in bianco e nero,aveva una rotella per cambiare programma producendo un rumoroso cla clac(ma serviva solo per cambiare dal

primo al secondo canale);i televisori erano a valvole che a differenza di quelli a transistor bisognava aspettare qualche tempo dopo l'accensione

perchè queste si scaldassero per consentire la visione e quando si spegneva rimaneva per qualche istante un puntino bianco al centro dello

schermo.Quando una valvola si bruciava(erano simili a lampadine)non si vedeva più niente e bisognava aspettare che il tecnico venisse a

sostituirle.Con l'avanzare della tecnologia e i transistor divenne più semplice e la rotella venne sostituita da pulsanti a sfioramento( ai canali rai era

possibile,previa installazione di antenne supplementari,ad assistere alla tv svizzera italiana,montecarlo e capodistria) mentre volume e altre

regolazioni erano fatte con levette.Vera innovazione nel campo fu però l'introduzione del colore ma non tutte le famiglie potevano

permetterselo:infatti l'apparecchio era molto più caro,il canone rai pure ed era molto più delicato e la manutenzione carissima e non era cosa

semplice reperire pezzi e tecnici specializzati.Inoltre la scelta di programmi e film a colori era molto limitata.A casa nostra comparve in ottobre 1977.
E per le vacanze i primi televisori portatili,sempre in b/n da usare anche per vedere la partita quando la componente femminile voleva vedere

altro o vedere programmi all'ora di pranzo o cena;il più famoso quello spaziale della Brionvega.Sempre della stessa ditta ricordo la radio-cubo e

poi le prime radioline portatili a pile,sempre grazie ai transistor che sostituirono le valvole.
Nel 1977 ci fu una grave penuria di spiccioli per cui la Zecca,unitamente con altre banche emise dei mini-assegni dal valore compreso tra 50 e

200 lire che divennero ben presto oggetto di collezionismo,ma come moneta ebbero vita breve perchè non erano accettati da tutti causa

facilità di essere falsificati e per essere facilmente sgualciti/deteriorati.
Per telefonare dalle cabine bisognava usare un gettone dalla SIP:era di color ottone con doppia scanalatura e sebbene non avesse corso legale

era spesso usato come moneta dal valore variabile in base al prezzo di vendita,ma anche qui non era da tutti accettato anche perchè si

prestava a facili contraffatture e poi perchè non era appunto una moneta.Ricordo che durante le vacanze ad Albenga,città che ospitava due

caserme,alla sera per telefonare a casa bisognava aspettare ore dietro a file di militari con il basco stracolmo di gettoni e quando era il tuo turno

le linee sovraccariche davano occupato o si sentiva malissimo,da una parte o dall'altra;i tempi del cellulare erano ben lontani...
Altri oggetti della memoria bambina erano i distributori automatici trasparenti delle gomme da masticare sferiche,coloratissime e dolcissime all'inizio

ma dure e insapori dopo poche masticate e quello delle sfere-sorpresa ancora oggi in uso fuori di alcune edicole o tabaccherie,soprattutto nelle

località di mare.
I portachiavi comunemente usati negli anni 70 erano:il moschettone cromato da agganciare al passante per la cintura dei jeans oppure una

specie di portafoglio in similpelle e le chiavi erano agganciate a delle speci di graffette al suo interno facili però a rompersi col rischio della loro

perdita.Erano per lo più dati in omaggio come gadgets soprattutto da autoofficine e concessionarie.
E a proposito di gadgets mi è rimasto particolarmente impresso il calendarietto delle donnine profumato che dava il barbiere a Natale a mio

padre mentre a me toccava sempre quello dei calciatori.Sempre in tema di gadgets ricordo l'aereo pubblicitario che sorvolava le spiagge

trainando lo striscione della propaganda e che alle volte rilasciava mini-paracadute con buoni omaggio o buoni sconto per i formaggini Mio o

Galbani o per giocattolini da spiaggia di plastica.
Tra gli oggetti ricordo anche i primi orologi digitali:i primissimi erano importati direttamente dal giappone,erano color oro e avevano un display

rosso rubino scuro:alla pressione del bottone si illuminavano led rossi ad indicare l'ora ma erano molto imprecisi e carissimi;decisamente più a buon

mercato,qualche anno dopo comparvero i primi a cristalli liquidi anche se il prezzo rimaneva piuttosto elevato.
Le macchine fotografiche erano ancora quelle a rullino ma cominciarono a comparire le prime a caricatore;solitamente si andava sul b/n,più

economico sia per l'acquisto che per lo sviluppo e stampa e il flash era costituito da un cubo intercambiabile composto da 4 lampadine monouso

al magnesio,che ruotava su se stesso fino all'esaurimento di tutte e 4,poi bisognava montarne uno nuovo,ma il costo era piuttosto elevato e foto

notturne venivano fatte raramente;inoltre l'illuminazione non era ottimale e non sempre si aveva una perfetta sincronia con l'apertura

dell'otturatore e il flash.
Non mancava poi l'intramontabile polaroid che faceva discrete foto a colori a sviluppo istantaneo.
Chi non si accontentava delle foto e aveva qualche soldo aveva una cinepresa a bobina per fare i filmini(muti ovviamente)e che poi

proiettava su un telo srotolabile o direttamente sul muro previo riavvolgimento e caricamento della bobina,con analoghi problemi delle già citate

bobine del registratore,oltre al problema,non infrequente,che se la bobina si bloccava la lampada del proiettore bruciava per sempre quei

fotogrammi.La tecnologia digitale era lontana anni...
Altro oggetto cul dell'estate 71 furono le cossiddette palline clic-clac,erano costituite da due palline di legno o plastica dura,legate alle due

estremità di una cordicella a 'V' e il gioco consisteva nel far oscillare e battere tra loro le due palline in modo sempre più veloce, fino a riuscire a

farle battere sia nel punto inferiore sia in quello superiore.
Questo gioco produceva un rumore infernale (un clic-clac continuo e dannatamente fastidioso) e notevoli danni all'ossatura e alla muscolatura

dell'avambraccio, del polso e della mano utilizzati per muovere le palline. Furono il successo di un'estate,ricordo quell'anno,nelle strade e nei

parchi della città il suono delle clic-clac che usciva dalle stanze e si diffondeva per le vie.

L'ARREDAMENTO

Un classico dell'arredamento era il portacenere di metallo cromato con pulsante a molla per far cadere all'nterno cenere e mozziconi ,spesso

"ornato" da un sacchetto di sky rosso ripieno di ghiaietta o da una vistosa piantana pure cromata.E per i fumatori accaniti un oggetto cult era la

sfera che una volta aperta espandeva decine di sigarette disposte a raggi di sole.
La diffusione delle cucine componibili era ancora roba da cinema americano:le nostre cucine erano composte da una credenza rivestita di

formica bianca e col piano d'appoggio in formica rossa o verdina con temi simil a formiche appunto,in nero;il tavolo in tema con gambe in ferro

cromato,così come le maniglie della credenza,il lavandino mono o bi vasca in ceramica smaltata bianca con sottostante mobile in legno

portapattumiera,spugne,ecc.,il forno in metallo smaltato bianco con accensione tramite accendigas pizoelettrico per i più moderni(era collegato

direttamente alla corrente elettrica) o più frequentemente coi classici svedesi;non era raro che in cucina trovasse posto la lavatrice mentre la

lavastoviglie era ancora lusso per pochi causa un costo alto oltrechè un lavaggio aprossimativo.
Il salotto era solitamente composto da un divano 2 o tre posti e due poltrone in damasco beige,un tavolino in legno,il mobiletto porta tv che altro

non era che un carrello in legno con inserti in ottone e due ripiani in vetro,spesso munito di rotelle e il mobile biblioteca /bar con ante in vetro per

mettere in bella mostra il servizio da tè buono.Nelle case più ordinarie il mobile era spesso ornato da improponibili soprammobili tipo i souvenir delle

vacanze,quali la sfera piena d'acqua con un monumento all'interno(duomo di Milano,torre di Pisa ecc)che capovolti lasciavano cadere

sassolinibianchi tipo nevicata,oppure le statuette di animali segnatempo.Non poteva mancare poi il tappeto imitazione persiano,magari

comprato al mare dai marocchini che affollavano le nostre spiagge.
La camera da letto dei genitori era di legno scuro,classico,spesso ancora in stile della nonna perchè magari proprio da questa l'avevano

ereditata con letto a due piazze,due comodini laterali con abat-jour,arazzo o immagine sacra sopra la testata del letto,comò con specchio

sovrastante e armadio 4 stagioni.
Anche il bagno era pressochè uguale in tutte le case:sanitari bianchi,asse del water in plastica nera e cassetta dello sciacquone a muro,vasca da

bagno con stenditoio a muro sovrastante,eventualmente lavatrice con portabiancheria a lato e scarico lavatrice direttamente in

vasca,piastrelle rosa o verdino pallido,a volte le piastrelle del pavimento nere.Immancabile il boyler scaldaacqua cilindrico sopra la vasca da

bagno a lato della porta,funzionante a gas,con la fiammella pilota sempre accesa che aveva l'autonomia di un solo bagno e nelle case più

vecchie il boyler a serpentina in rame che si accendeva quando si apriva il rubinetto ed aveva una forma che ricordava una chiesetta.Alle

volte il boyler era in cucina anzichè nel bagno.Il telefono della STIPEL,diventata poi SIP,obbligatorio pagare il canone di noleggio color bigrigio o

bibeige,col disco per fare i numeri ed il più elegante e più caro grillo,color avorio o rubino e il canone per ogni presa telefonica

L'ABBIGLIAMENTO

L'abbigliamento casual era di netta derivazione degli hippyes,coi jeans a zampa di elefante e camicie fiorite oppure semplicemente jeans e

maglione di lana scuro con camicia bianca a colletto grosso a sporgere e anche i polsini sporgevano.Alla fine degli anni i più giovani vestivano

camicie di flanella sopra un maglioncino dolcevita. L'abbigliamento estivo era tanto per i bambini quanto per gli adulti composto da una

camicetta a maniche corte celeste,bermuda(all'epoca chiamati semplicemente shirt)color tortora mentre gli adulti calzavano sandali in cuoio

marrone,i più buffi corredati da calzini bianchi.Alle volte a noi bambini veniva sostituita la camicetta con magliettine a strisce colorate.In inverno

gli adulti indossavano il classico cappotto color cammello,i più raffinati col colletto in pelliccia tipo Duca Conte Semenzana di Fantozzi,oppure il

meno formale cappotto a lisca di pesce grigio oppure grigio topo,il tutto corredato da sciarpone,cappello borsalino e guanti di lana o cuoio, più

eleganti.Ebbe anche larga diffusione lo sportivo,ma elegante al tempo stesso,montone rovesciato e al posto del borsalino la coppola siciliana in

vari tessuti e colori.Analogamente al borsello maschile qualche audace provò a lanciare la moda del pellicciotto maschile,con gli stessi risultati,se

non peggio,del borsello.Per la mezza stagione c'era chi si esibiva con un impermeabile alla Huprey Bogard,finendo però per assomigliare più al

tenente Colombo,oppure giubbotto di pelle easy ryder alla Marlon Brando. Noi bambini invece vestivamo per la scuola le classiche giacche a

vento colorate e per la domenica il cappotto lodem,grigio,oliva o blu scuro,ma quello che ricordo con maggior affetto era il mio

eskimo,sportivissimo giaccone impermeabile imbottito con cappuccio e cinturone in vita,purtroppo considerato da mia madre poco elegante e

troppo sportivo in favore del lodem grigio.Completavano il corredo invernale le cuffie colorate(alle volte coi colori della squadra del cuore)e pon

pon all'apice,sciarpa,guanti di lana o muffole,ben presto però sostituiti da quelli da sciatore(erano gli anni della valanga azzurra di Thoeni e Gros)

Per la mezza stagione ero affezzionatissimo al mio giubbotto nero tipo Fonzie,imbottito in finto agnello.Per quanto riguarda l'abbigliamento formale

adulto andava per lo più il classico completo giacca-pantaloni grigio o blu scuro,a tinta unita o gessato con camicia bianca e cravatta,ma ci fu

un periodo a inizio anni che era considerato elegante indossare sotto una giacca chiara un maglioncino dolcevita nero.I bambini calzavano

sandali in cuoio blu o marroni coi bue buchi davanti,sopra a calzini traforati mentre d'inverno erano in voga stivaletti stile western color wysky o

rosso scuro ma soprattutto le polacchette scamosciate della gimmmi-gimmi.Nella seconda metà furono un successo strepitoso le scarpe"indianas"

imitazione delle calzature dei pellerossa con vistose cuciture in cuoio da portare senza calze ed erano comodissime,oltre alle famose ancora oggi

infradito cinesi,usate soprattutto per la spiaggia,insieme a quelle traforate bicolore.Per la mezza stagione invece erano quasi un obbligo i mocassini marroni,quasi sempre da risuolare causa utilizzo improprio per

giocare a calcio.
L'abbigliamento femminile era costituito dalla minigonna,quando il clima lo consentiva,collant e stivaloni al ginocchio o poco più giù,maglione

bianco panna con amplissimo girocollo.In alternativa alla minigonna c'erano i pantaloni di lana,sempre a zampa di elefante(jeans per le più

giovani)oppure gonna midi o maxi o anche vestito intero di media lunghezza(di lana invernale,cotone a mezze o senza maniche estivo)con

scarpe con tacco.Le più vistose usavano vestire jeans a gamba stretta da infilare dentro gli stivaloni a mò di cavallerizza.Il cappotto era

semplice,generalmente col colletto di finto visone,color azzurro o beige,nero per le più anziane e cintura in vita,guanti di cuoio e borsetta.Non era

infrequente l'uso di cappellini,di lana generalmente,o cuffie con o senza pon-pon,mentre per la chiesa o i matrimoni cappelloni a falde larghe a

cloche,mentre le più anziane calzavano una cuffia di finto ermellino tipo papa.Non era poi difficile l'uso di occhialoni da sole stile Sandra Mondaini
La pelliccia invece era uno status delle donne più ricche e più snob,per la media e piccola borghesia invece c'erano le pellicce di agnello lontrato

o lapin che imitavano i più raffinati visone,volpe o leopardo,anche se cominciavano a comparire le prime sintetiche.Le più estrose poi si esibivano

in giacche di cuoio sfrangiate tipo far west o poncho messicano.
Gli accessori femminili non erano molto diversi dagli attuali,solo un pò più vistosi,soprattutto gli orecchini a cerchio e le collane,mentre non era

infrequente l' usare cinturoni a grossa fibia anche senza pantaloni,fissato in vita.Pearcing e orecchino al naso non esistevano proprio se non nei

documentari su tribù di selvaggi così come i tatuaggi considerati roba per carcerati.
Anche l'orecchino maschile era inusuale se non per chi a carnevale voleva mascherarsi da pirata o i primi coraggiosissimi drag.
Il maquillage era caratterizzato da rossetto di un rosso molto acceso,abbondanza di rimmel o ricorso a ciclia finte e abbondante ombretto

azzurro,soprattutto in colei che voleva esaltare il colore degli occhi.D'inverno poi era anche abbondante l'uso di fondotinta per dare un effetto

abbronzatura fuori stagione.Non era raro poi l'uso di unghie finte mentre lo smalto a mani e piedi era quasi d'obbligo.
Le bambine invece vestivano una camicetta con colletto di pizzo o orlato di pizzo o ondulato,d'inverno sotto un maglioncino,gonna di lana

generalmente scozzese o gonnella di cotone o vestitino d'estate.D'inverno anche loro usavano le cuffiette di lana,spesso combinante con

sciarpa e guantini o muffole e le più maschiacce il passamontagna;calzavano scarpine di vernice o stivaletti ma d'estate poteva essere anche

per loro i sandali coi due buchi davanti con calzette traforate.Le più vezzose usavano una pelliccia di mucca a chiazze,tipo scendiletto,sennò era

un cappottino di lana a quadretti bianco e nero o scozzese ma anche loro usavano le giacche a vento colorate.
Un successo della seconda metà di quegli anni fu per tutti il k-way o marsupio,una giacca impermeabile che si ripiegava su se stessa e si fissava

alla cinta con cinghiette elastiche.

LE ACCONCIATURE

Per gli uomini erano più o meno uguali per tutti,molto difficilmente si ricorreva alla tinta,non esisteva il gel,qualche nostalgico usava ancora la

brillantina anche se ci fu un periodo in cui tornò di moda anche fra i giovani.La barba era assolutamente out perchè era considerata da

malvivente o da clochard o da hyppie(che in quegli anni era sinonimo di drogato)o quantomeno contestatore politico/anarchico,mentre la

barba di pochi giorni come alcuni usano oggi dava un aspetto di poco curato per cui la rasatura era un obbligo più che un rito;quelli di mezza

età potevano esibire baffi,assolutamente out fra i giovani mentre per tutti erano di moda i basettoni.I calvi ricorrevano quasi tutti al riporto,pochi

al parrucchino,mentre la rasata totale nessuno la faceva perchè era considerata roba da galeotti o da pidocchiosi.Anche i capelli a spazzola

tagliati cortissimi non erano molto usuali in quanto erano prerogativa o dei militari di leva o dei bambini dei collegi.Erano invece usate dai bambini

in procinto di partire per il mare o per la colonia estiva,sia pure con nostro grande disappunto.Inesistente il codino maschile,era sinonimo di gay.
Le acconciature femminili erano di derivazione degli anni 60 inizialmente,poi cominciarono a prendere piede quelle tipiche dei 70 vale a dire

meches bionde su capello castano erano frequentissime,poi ci fu il periodo delle bionde ossigenate con capelli lunghi stile Patty Pravo e sul finire

degli anni era di moda la permanente.Non era raro il ricorso a toupè,antenato degli extencion moderni o il ricorso a parrucche,soprattutto per

occasioni speciali o quando non si aveva tempo e soldi per andare dalla parrucchiera.Inesistenti acconciature estrose tipo treccine rasta o tinte

variamente colorate e innaturali.

GLI AVVENIMENTI

Tra gli avvenimenti del decennio quelli che più mi sono rimasti impressi sono:le domeniche a piedi,conseguenza della crisi petrolifera iniziata nel 73

in seguito alla guerra del kippur tra Egitto e Israele:i paesi arabi ridussero la produzione di greggio come rappresaglia verso i paesi occidentali

filoisraeliani;di conseguenza i carburanti cominciarono a scarseggiare e il loro prezzo salì,così il governo varò il decreto delle domeniche

senz'auto,oltre a chiusura serale dei negozi anticipata e trasmissioni televisive fino alle 22.45.Ma senz'altro quello che colpì di più noi bambini

furono le domeniche a piedi ,in bicicletta o in pattini;c'era persino chi girava a cavallo,sembrava di essere tornati indietro nel tempo di anni,ma

per noi bambini era una pacchia poter scorrazzare per le strade in bici o sui pattini senza il rischio di essere investiti.La crisi si protrasse più a lungo

del previsto,fino alla metà dell'anno successivo.Si passò però in seguito alla circolazione domenicale delle targhe alterne:un pò come oggi,solo

cambia il motivo.
Altro avvenimento nella memoria fu il referendum sul divorzio:viene indetto nel maggio 1974 il primo referendum abrogativo della moderna

repubblica italiana,proprio nei confronti della legge sullo scioglimento del matrimonio del 1970. Favorevoli all'abrogazione DC e MSI, contrari tutti

gli altri.Fu un po' complesso capire il meccanismo del voto, dato che chi voleva il divorzio doveva votare "NO" alla sua abrogazione, "SI" in caso

contrario.I "NO" vinsero con larghissima maggioranza, e fu questo il primo vero passo dell'Italietta bacchettona ed ipocrita verso una mentalità

finalmente moderna ed europea.
Altri fatti furono,nel 1975 il rapimento e l'atroce morte di Cristina Mazzotti;del 1976 furono lil caso Vallanzasca e il terremoto che sconvolse il Friuli il 6

maggio;la nube tossica di diossina di Seveso;del 1978 la strage di via Fani col rapimento dell'on.Aldo Moro da parte delle BR ed il suo conseguente

assassinio 55 giorni dopo;la morte di papa Paolo VI,l'elezione di papa Luciani,che fu il primo ad adottare due nomi in omaggio ai suoi predecessori

ma che durò soltanto 33 giorni e poi l'elezione di papa Woytila,primo papa straniero dopo circa 400 anni ed infine l'elezione del Presidente Pertini,il

Presidente più amato della storia della Repubblica.
In campo internazionale ricordo il caso Watergate che coinvolse il Presidente Nixon nel 72,che portò all'impicment e alle sue dimissioni,l'attentato

terroristico islamico alle olimpiadi di Monaco72, e e lo scandalo Lockheed che coinvolse anche l'Italia.;la già citata guerra del Kippur nel

73;passarono alla storia le olimpiadi di Mosca 80,boicottate dagli USA per ragioni politiche(prime nella storia a mischiare sport e politica)seguite

dalle successive a parti invertite.
Grande emozione suscitarono in me le missioni lunari del 70 71 e 72.

I PERSONAGGI

In politica la presidenza del Consiglio era monopolio della DC per cui famosi e ricorrenti in quegli anni erano i nomi degli onn.Moro,Fanfani,Rumor e

Cossiga e l'intramontabile Andreotti;per l'opposizione(PCI)Berlinguer e la Jotti;dei Presidenti della Repubblica Saragat,Leone e Pertini,del

sindacalista Lama:questi di casa nostra mentre oltreconfine echeggiavano i nomi di Mao tze tung della Cina Popolare,Nixon,Ford e Carter per gli

USA;Breznev per l'URSS(l'unione sovietica comunemente chiamata Russia che oggi non esiste più)Tito per la Jugoslavia(un'altra federazione oggi

scomparsa)Famosissimo poi il ministro della difesa israeliana Moshe Dayan per la sua caratteristica benda da pirata all'occhio sinistro e che mia

mamma chiamava affettuosamente moscerino.
A propisito di israeliani era famoso Uri Geller,capace a suo dire di vari poteri paranormali come quello di piegare cucchiai con la forza del

pensiero,cose che poi si rivelarono trucchi di prestidigitazione.In questo campo era molto famoso il nostro mago Silvan,al secolo Aldo Savoldello

noto per aver trasformato la formula magica classica delle fiabe "abbracadabbra" in sim sala bim.
Altri personaggi televisivi alla ribalta furono le gemelle Kessler,le soubrettes Lola Falana,Minnie Minoprio e il coreografo Don Lurio,Silvie Vartan e

l'inossidabile Raffaella Carrà;il Grande Alighiero Noschese con le sue impareggiabili imitazioni,Gino Bramieri,Mike Bongiorno e il sempre attuale

Pippo Baudo;Febo Cont,Ric & Giani e Mario Riva;le coppie Paolo Panelli e Bice Valori;Sandra Mondaini e Raimondo Vianello;il col.Bernacca che ci dava le

previsioni del tempo e le signorine Buonasera:le annunciatrici Mariolina Canulli,Nicoletta Orsomondo,Maria Giovanna Elmi e Roberta Giusti,e

Nando Martellini,il telecronista delle partite di calcio.In campo radiofonico Arbore,Bracardi e l'uccello scarpantibus;lo staff di tutto il calcio minuto

per minuto:Bortoluzzi,Ciotti,Ameri,Luzzi e il duo Corrado-m.o Roberto Pregadio passati poi sul grande schermo fino ai giorni nostri.Famosi nel campo

della musica erano Fausto Papetti e Severino Gazzelloni.
Dei personaggi dello sport e dello spettacolo parlerò più ampiamente e dettagliatamente nelle sezioni di questo post relative.

LA SPESA

Fare la spesa nei 70 era molto diverso da oggi.Non esistevano supermercati,ipermercati,discount,outlet,catene distribuzione piccoli e grandi

elettrodomestic,bricolage,giardinaggio....Così era giocoforza passare dal fruttivendolo,dal macellaio,dal fornaio,dal lattaio e se si voleva

comprare un televisore o la lavatrice ci si rivolgeva al negozio dell'elettrecista che vendeva anche materiale elettrico(pile lampadine ecc.) ed al

quale ovviamente ci si rivolgeva per riparazioni e assistenza tecnica.C'erano dei negozietti(i più grandi si chiamavano minimarket)dove si

trovava un pò di tutto:dagli alimentari ai detersivi e prodotti per la pulizia e l'igiene;quelli nelle frazioni di campagna vendevano anche articoli di

cancelleria,giornali e tabacchi e alle volte anche qualche frutta e verdura.Nella mia memoria è rimasto impresso il negozio del Sig.Boschi e della

sua commessa la sig.na Rina:si trovava davvero un pò di tutto dal banco degli immancabili salumi e formaggi e alle volte anche carni di maiale

fresche quali salamini,braciole e costine,pane fresco,latte e altri alimenti in scatola,acqua minerale,bibite,vini,pulizia casa,igiene.Era lì che le

massaie o i bambini mandati dalle mamme facevano la spesa quotidiana,spesso mandando a mettere sul conto da pagare a fine settimana o a

fine mese, ed era lì che ci si faceva fare il panino prima di andare a scuola o per la merenda pomeridiana;il sig.Boschi era un single di mezza

età,era uno stakanovista e la domenica mattina era sempre nel retrobottega a sistemare la merce ,per cui se si aveva bisogno di qualcosa

bastava bussare di nascosto alla finestrella che dava all'interno del condominio per chiedergliela.Qualche metro più avanti c'era il negozio del

sig.Bergamaschi che vendeva acque minerali,vini bibite;di fianco vi erano il negozio della Sig.Rosa,una vedova concorrente del sig.Boschi e il

negozio "caccia pesca sport"dove mi comprarono la mia prima canna da pesca e dove si facevano le licenze ed anche dove compravo i

"begattini",larve di mosca vive per la pesca.
Era di prassi fare la spesa grossa di formaggi,frutta e verdura,abbigliamento e calzature al mercato settimanale al sabato e qualche volta ci

scappava anche una busta di gioccattoli da 100 lire.
Non esistevano i mercatoni per cui i mobili si compravano al mobilificio che era poco più grande di un comune negozio o si ordinavano ad un

artigiano;l'assenza di gradi magazzini e centri commerciali costringeva per ogni acquisto alla rincorsa al suo negozio

specifico:casalinghi,ferramenta,profumeria,biancheria,merceria ecc.
Da notare poi che allora non c'erano nè negozi nè bancarelle di cinesi e indopakistani,gli unici venditori stranieri erano i già citati marocchini sulle

spiagge,oggi quasi tutti sostituiti dai senegalesi che però vendono mercanzia totalmente differente:i marocchini infatti avevano soprattutto

accendini poi radio,orologi,portafogli e alle volte autoradio,fotocamere e sigarette di contrabbando.

L'ALIMENTAZIONE

Di conseguenza anche l'alimentazione era diversa da oggi:praticamente non esistevano i surgelati se non il minestrone pronto della Findus ed

alcuni gelati;anche gli apparecchi frigoriferi erano generalmente sprovvisti del congelatore(in molte case era ancora possibile vedere il modello

bombato con maniglione tipo automobile). Non c'era una vasta scelta di cibi cotti e precotti se non nelle rosticcerie delle città di mare dove fra

l'altro si trovavano praticamente solo lasagne e pollo allo spiedo.Sugli scaffali degli alimentari di pronto si trovavano solo i ravioli al ragù della Star e

la trippa al sugo(in scatola),la carne in scatola Montana(resa famosa dalla pubblicità Gringooo)oltre naturalmente ai soliti tonno,sardine e alcuni

tipi di frutta e verdura in scatola.Si mangiava quindi per lo più cibi freschi,comprati e cucinati quotidianamente.Cominciarono a comparire i

cartoni di latte in tetrapak a lunga conservazione che sostituirono il latte fresco in bottiglia.Un surrogato dell'acqua gasata veniva offerto dalle

bustine dell'idrolitina da versare nelle bottiglie di vetro col tappo che alle volte facevano fare l'effetto champagne e che comunque lasciavano

l'acqua solo lievemente frizzante e con un gusto salato.Da notare che le bottiglie dell'acqua minerale non erano in plastica ma in vetro e

bisognava pagare la cauzione per il vuoto a rendere,così come per quelle della coca-cola.La colazione per noi bambini era costituita da latte

con sciolto l'orzoro o l'ovomaltina(ovomaltina dà forza,recitava lo slogan)
La merenda era costituita o dal panino,come già detto,o dalle merendine:il buondì Motta,il tin-tin Alemagna che prometteva in premio la bici stile

easy rider con radio incorporata ma nessuno ne ha mai vista in giro una;e la girella motta(la morale è sempre quella fai merenda con girella

diceva la pubblicità),la fiesta ferrero(fiesta ti tenta tre volte tanto lo slogan);di lusso andava quando ci si poteva comprare il pacchetto di

patatine S.Carlo o Pai con la bottiglia di Coca Cola rigorosamente in vetro da 200 ml.Quando ci si riuniva fra amici per i compiti era usuale che le

mamme,con un pizzico d'inglesismo,offrissero il tè accompagnato dai biscotti bucaneve Doria o Gran Turchese della Colussi;o nelle giornate

fredde una bella cioccolata calda con una fetta di torta o crostata fatta in casa...Non poteva mancare naturalmente il fettone di pane e

nutella.Uno snack per tutte le stagioni era il cono gelato,da 50 o 100 lire:il gelato artigianale di allora sapeva davvero di uova,di crema,di

frutta...più tipicamente estivo era il ghiacciolo alla menta o limone o all'amarena da 50 lire.Ricordo anche che nelle torride giornate estive ci si

dissetava con acqua e sciroppi di menta o amarena della Fabbri o la Cedrata Tassoni,mentre al bar era comune chiedere un bicchiere di spuma

nera.Ricordo le caramelle Zigulì all'arancia o alla liquerizia,innoque palline vendute in farmacia come rimedio-placebo e la citrosodina,per quando si faceva indigestione,le gomme da masticare

brooklin la gomma del ponte della Perfetti,sottilissime avvolte nella stagnola e dal gusto di niente,più avanti invece le gomme big bable e

ciccone;i boeri di cioccolato con la ciliegina all'interno e il foglietto dove potevi vincerne un'altro;le caramelle mou della elah e la spirale di

liquerizia;le finte sigarette di gomma da masticare o di cioccolata,il ciccolato carroarmato della Perugina e le monete d'oro di cioccolata;chi di noi

non ha mai comprato il bastoncino di radice di liquerizia in tabaccheria,oggi introvabile,da mordere e succhiare come fosse un sigaro?E la

gomma da masticare alla liquerizia,lunga e avvolta come una caramella?I chupa-chupa,saporitissimi lecca-lecca sferici,introdotti da kojak.
Mangiare fuori casa voleva dire andare in pizzeria o alla trattoria per mangiare un piatto di tortelli e due fette di salame e prosciutto.Ancora

totalmente sconosciuti i ristoranti cinesi,giapponesi i,i doner kebab,i Mc Donald's e tutti i fast food.L'unico cibo da strada era il chiosco della

tortafritta(pasta di pane tirata sottilissima e fritta nello strutto o in olio)e in autunno le caldarroste.In occasione della festa patronale(9 ottobre-

s.Donnino)c'erano i chioschi che vendevano la piadina romagnola con salsiccia e verdure alla griglia,porchetta o prosciutto.Altre leccornie del

luna park erano lu zucchero filato,bianco o leggermente colorato rosa o azzurro,e il croccante,zucchero caramellato solidificato con all'interno

mandorle o nocciole o noci o sesamo.

AUTOMOBILI

Come dicevo all'inizio del blog non voglio fare un elenco,quindi non mi metterò a citare tutte le auto esistenti in quel periodo ma solo quelle che

hanno impresso la mia fotomemoria. Comincio da quelle di casa mia:mio padre aveva dal 68 una Fiat 1100R,con impianto a GPL color azzurro

cenere(così era la denominazione della casa)con interni in sky marroni;un'auto a suo dire nata male,infatti dopo soli 5 anni(in quel periodo le auto

duravano circa il doppio come minimo)decise di cambiarla orientandosi dopo anni di Fiat sulla Opel:intenzionato inizialmente sulla Kadett alla fine

optò per l'Ascona 12,più elegante ma al tempo stesso robusta e spartana,come si confaceva a tutte le auto tedesche dell'epoca.Durò fino al

1989,un'auto di oggi 16 anni di carriera direi che è difficile da trovarsi.Un paio d'anni dopo si affiancò come 2.a auto di famiglia una Fiat 850

coupè color grigio topo,comprata già di 3.a mano che ebbe quindi vita breve.Certo mi piaceva l'Ascona,era una bella macchina è stata l'auto

sulla quale ho imparato a guidare e la ricorderò sempre,ma agli occhi di noi bambini c'era il mitico VW Maggiolino,auto icona di tutta la

generazione e che ha segnato la storia dell'auto più di ogni altra e che ancora oggi vanta club ed estimatori in tutto il mondo;peccato che a mio

padre non piaceva e non ne volle mai sapere di comprarla.Altra auto che segnò i miei sogni di bambino fino a desiderare di possederne una da

grande era la Citroen DS,auto che fece storia per le sue forme e innovazioni tecnologiche all'avanguardia per l'epoca,comunque un'auto per

ceti medio-alti;sempre della Citroen segnò la nostra generazione fino alla fine degli 80 la Dyane e la sua versione country Mehari.Guardandomi

intorno poi ricordo per le classi medie la Fiat 124(poi 131) e 128,che nel frattempo aveva sostituito la 1100;per chi aveva un animo più sportivo

c'era la versione LS(ne aveva una il fidanzato di mia sorella)mentre le classi appena superiori viaggiavano sulle Fiat 125(poi 132),Lancia Fulvia e

Flavia per passare poi alle classi più elevate con le Fiat 130,Alfa Romeo Giulietta(mitica quest'ultima per noi in quanto auto della polizia-colr verde

militare-e dei Carabinieri)o Mercedes 220D;per gli animi sportivi la Fiat 124 spider,il duetto Alfa e il maggiolone cabrio.Per le classi meno abbienti

resistevano invece le auto simbolo degli anni 50-60,vale a dire le Fiat 500 e 600 sostituite poi dalle 126 e 850(a sua volta poi sostituita dalla

127),usate anche come seconde auto di famiglia,per le donne ed i principianti.In questo segmento si collocano anche la fantozziana bianchina

della Autobianchi e sempre della stessa casa la piccola ed elegante A112,tipicamente femminile,oltre ad un'altra auto-mito esistente ancora

oggi,sia pure in versione moderna:la Mini Minor.
Due delle auto più brutte della storia:laSimca 1000 e la NSU Prinz.
Da notare che a quell'epoca le auto erano quasi sempre berlina le medio-grandi,e due volumi le piccole;le station wagon(chiamate

semplicemente familiari) erano considerate solo auto da lavoro o commerciali e ne esistevano pochi modelli:cito la piccola 500 Fiat giardinetta,col

suo clone bianchina panoramica,la 128,la sua antenata 1100;la Fiat 130 e alcuni modelli della Mercedes erano usati per lo più come carro

funebre.
Inesistenti le SUV e le 4x4 fatta eccezione per la Fiat Campagnola,la Land e la Rang della Rover,assenti anche le multispace,si passava

direttamente ai furgoni o minibus come il Fiat 850(tipico dei fornai e delle suore),il "fratello" maggiore del maggiolino VW,il Ford Transit,mentre dagli

anni 60 resisteva timidamente la Fiat 600 multipla.
Gli accessori auto più in voga erano: il coprivolante in sky nero traforato (con abbinati guantini da pilota traforati senza dita);
un altro coprivolante rivestito di morbido pelo sintetico, di colori diversi e sempre molto evidenti;
il teschio da mettere come pomello per il cambio, con gli occhi fatti con pezzi di vetro colorati, i più belli rossi e blu;
le piastrine magnetiche da tenere sul cruscotto con gli inviti alla prudenza da parte della moglie e dei figli. Erano piccole icone in plastica o, nelle

versioni lusso, in sky leggero effetto pelle, utilizzate per il decoro interno dell'auto con finalità emozionali e di tutela della sicurezza, con un piccolo

spazio dove mettere una piccolissima fotografia, chiusa poi da una plastichina leggermente lenticolare, e con una frase, incisa/dipinta o smaltata,

del tipo: Guida con prudenza; Guida piano pensa a noi, Non correre;
I proprietari delle FIAT 500, 600 o 850 usavano applicare agli interruttori delle luci e del tergicristallo dei rimandi in plastica per poterli azionare senza

staccare le mani dal volante. Talvolta arricchivano la plancia con una balaustrina in metallo nero per creare un vano portaoggetti tanto

comodo quanto antiestetico;soprattutto dietro alle Fiat 850 appoggiato sul portaoggetti posteriore c'era un cagnolino o un gattino che

dondolava la testa. Particolare che mi è rimasto impresso era il bollo auto,allora tassa di circolazione e non di proprietà come adesso:vale a dire

che se lasciavi l'auto in garage non eri obbligato a pagarlo;si faceva solo all'ACI e bisognava aspettare qualche minuto perchè fosse pronto;era

di forma circolare con il bordo e una barra diagonale di colore diverso per ogni anno e bisognava ritagliarlo prima di infilarlo nel portabollo perchè

andava sempre obbligatoriamente esposto insieme al contrassegno assicurativo.

CICLI E MOTOCICLI.

Le biciclette che caratterizzarono la nostra infanzia erano quelle chiamate "da cross" con ruote larghe,manubrio a corna di bue e sella

lunga;potevano avere o no un cambio a cloche sulla canna,a tre marce poco funzionale e soggetto a rotture.La più desiserata era la mitica

"saltafossi" nome commerciale 2000HD mentre le bici da strada(che chiamavamo normale) erano poco ambite dai giovanissimi;ma il sogno più

recondito era la bici da corsa con completino da ciclista della Salvarani o della Scic per emulare gli idoli dell'epoca:il belga Mercks,i nostri Gimondi

e l'astro nascente Moser.Per le femminucce invece era monopolio della graziella,non disdegnata però neanche dai maschietti e adulti per la sua

particolarità di essere ripiegata e riposta nel baule dell'auto ed anche per fare le impennate,mentre il restante pubblico femminile,specie non più

giovanissimo era più orientato sulle pesanti olandesi nere.
Il motorino,sogno di tutti i 14enni era il Ciao della Piaggio con alternativa la mitica Vespa sempre della Piaggio;della stessa casa il Bravo, il Si e il

Boxer ebbero scarso successo mentre c'era ancora in circolazione qualche vecchia Lambretta della Innocenti ereditata da qualche parente

maggiore.Io possedevo un Guzzi Chiu,molto simile al Ciao ma più economico come prezzo di listino e forse molto più robusto e che mi ha dato

tante soddisfazioni.
Si poteva anche vedere in giro il francese Solex,una via di mezzo fra bicicletta e ciclomotore,di colore nero,con un motorino a scoppio tipo quello

delle motoseghe situato sopra la ruota anteriore alla quale trasmetteva il moto tramite una cinghia.
Le moto grandi invece potevamo solo sognare di possederne una da grandi:la Honda,La Suzuki o la Guzzi;quasi sempre quando si andava in

bicicletta si immaginava di pilotare una di queste,con improvvisate gare di moto nel cortile condominiale o nei viali dei giardinetti o gare di

motocross negli sterrati di campagna o fra gli scavi per le fondamenta delle case in costruzione.

LA TELEVISIONE


Abbiamo già visto come erano gli apparecchi televisivi ed in parte i personaggi tv;vediamo adesso di entrare più in dettaglio senza comunque

fare un elenco,rispettando lo stile del post.
Il sabato sera era allietato da Canzonissima,gara canora abbinata alla lotteria Italia;tra il sabato sera e la domenica pomeriggio ci hanno tenuto

compagnia tanti varietà quali tante scuse(di nuovo) e noi no,con la comicità dei compianti Vianello-Mondaini;Il poeta e il contadino,che lanciò il

duo Cochii e Renato(Pozzetto)del 73 e Giandomenico Fracchia del 75,con un Paolo Villaggio in versione fantozziana;doppia coppia con le

imitazioni di Noschese:le più riuscite erano quelle del col.Bernacca,di Moshe Dayan e dei vari lettori dei tg,su tutti quella di Ruggero Orlando da

Nuova Yorch;molto bella anche quella di Sordi nei panni di Mario Pio;passata alla leggenda quella dell'on.Andreotti che cantava:pare che la

madre non avesse capito che era Noschese che lo imitava e telefonò al figlio dicendogli:"che fai,ti metti a cantare in tv adesso?"Più bel

complimento Noschese non avrebbe potuto riceverlo.Altri appuntamenti imperdibili della domenica erano 90°minuto,con Baredson e Valenti

(quest'ultimo poi da solo)per vedere i gol appena finite le partite e le prime interviste negli spogliatoi;la domenica sportiva alla sera per gli

approfondimenti anche degli altri sport.La domenica sera nel 77 Quantunque io ,sancì la poliedricità di Enrico Montesano.Il mercoledì,in prima

serata,seguivamo tg2 odeon,tutto quanto fa spettacolo,un rotocalco dove appunto si spettacolarizzava al massimo situazioni riguardanti il

cinema,la musica ed il teatro.Il giovedì sera c'era l'appuntamento col quiz col grande Mike Bongiorno:il rischiatutto,poi fu la volta di

scommettiamo,basato sul meccanismo delle corse dei cavalli e sul finire degli anni Flash,che segnò la fine dell'era Mike sulla Rai per continuare

sull'allora Telemilano 58,una delle prime tv private e padre dell'attuale Canale 5,con Superflash;in alternativa al giovedì c'era anche Gulp e poi

Supergulp,i fumetti in tv con l'indimenticabile sigla.Il venerdì era con Portobello,il mercatino del venerdì condotto da Ezo Tortora e Reneè

Longarini(avevamo creato lo slogan Reneè Longarini,fammi tanti p...ini) ,dove si mettevano in vendita oggetti vari per lo più dimenticati nelle

cantine o nei solai e spacciati come oggetti d'arte,d'antiquariato o da collezione;c'era anche l'angolo fiori d'arancio,vera e propria agenzia

matrimoniale;particolarmente toccante era il dove sei,antesiniano del carramba che sorpresa,c'era poi l'angolo degli inventori con i novelli

archimede pitagorico con le scoperte più strampalate:memorabile fu un tale che voleva radere al suolo il monte Turchino per eliminare la nebbia

in val padana;infine il pappagallo Portobello che nessuno riuscì mai a far parlare per riscuotere il sontuoso premio.
Il sabato all'ora di pranzo,appena tornati da scuola,appuntamento con oggi le comiche,coi mitici stanlio & ollio,ridolini o charlot; pomeriggio

appuntamento con "chissà chi lo sa",condotto da Febo Conti(che io chiamavo Flebo Conti)dove 2 squadre di ragazzi delle elementari e medie si

sfidavano in gare di domande su materie scolastiche.Lo Zecchino d'oro del Mago Zurlì,gara canora tra bambini.
Tutti i pomeriggii della settimana ci teneva compagnia la tv dei ragazzi,autentico contenitore,soprattutto di cartoni animati, telefilm,quiz e

programmi educativi o serie tra cui mi ricordo "i ragazzi di Padre Tobia"con l'indimenticabile sigla dal ritornello "chi trova un amico trova un tesoro

ia ia ia forza e coraggio chi porta il formaggio";i cartoni animati erano tom & gerry,braccobaldo,gli antenati,Gatto silvestro,willy coyote e beep-

beep,braccio di ferro,magoo,gustavo,il prof.Baltazar...cartoni che ancora oggi da adulti guardiamo volentieri;assenti totalmente anime,manga e

i giapponesi in generale.Lungo l'elenco dei telefilm e serie tv:mi ero ripromesso di non fare un lungo elenco ma sono tutti talmente rimasti nella mia

memoria e perciò devo fare un'eccezione alla regola,cercando di essere il più sintetico possibile:cominciamo con quelli in b/n:dei cani,le

avventure di Lassie e Rin-tin-tin e rimanendo sugli animali Furia,il cavallo del West,come cantava Mal nella sigla;Zorro,l'eroe mascherato;hanno

segnato la nostra infanzia le due serie nordiche e le loro sigle:Pippi Calzelunghe,vacanze all'isola dei gabbiani ed Emil;la domenica pomeriggio era

la volta di Spazio 1999,passato poi al colore;il Telefilm con la T maiuscola,che ha appassionato e appassiona ancora noi ragazzi dei 70,si stiamo

parlando di happy days del mitico hey Fonzie;il filone dei telefilm poliziesco-investigativi:Starsky e Hutch con la loro Ford Gran Torino rossa;il tenente

Colombo,cuore e batticuore,attenti a quei due:bellissima la sigla iniziale,la uso come suoneria del cellulare;Derrik,sulle strade di S.Francisco, agente

speciale e il suo seguito:gli infallibili 3;Charlie's angels e l'inquietante il prigioniero,con un vago sfondo politico così come MASH,ambientato nella

guerra in Corea;glispassosi Standford & son , i Jefferson e lo show a pupazzi animati mappets show;i patetici 3 nipoti e un maggiordomo e la casa

nella prateria;il fantascientifico Mork e Mindy;c'era poi il filone dei telefilm inglesi :Billy il bugiardo,caro papà,un uomo in casa,coi suoi due spin-off il

nido di Robin e George e Mildred;pochissimi blog e siti specializzati sugli anni 70 parlano poi dell'allenatore Wulff,in onda sulla tv svizzera

italiana,che narrava le peripezie di un allenatore di calcio per salvare la squadra del Norimberga dalla retrocessione:una specie di Oronzo

Canà,però in chiave non comica-parodica.Ricordo anche,sul finire degli anni,le isole perdute,il tesoro del castello senza nome,lisola del tesoro-con

la sigla 15 uomini sulla cassa del morto e la famiglia Robinson;come dimenticarsi poi della Famiglia Addams e la sua sigla?Singolare la serie all'ultimo

minuto che raccontava di casi ormai disperati risolti miracolosamente all'ultimo istante. E mi fermo qui...Le sere d'estate c'erano i giochi senza

frontiere,una sorta di olimpiadi semiserie con i mitici arbitri svizzeri(?)Gennaro Pancaldi e Guido Olivieri.
Nel 72 lo sceneggiato televisivo le avventure di pinocchio,con attori del calibro di Manfredi,la Lollobrigida,Ciccio e Franco,e De Sica, suscitò

grande interesse e commozione.Grande successo lo sceneggiato Sandokan nel 76 con la sigla cantata dagli Oliver Onions(i fratelli Guido e

Maurizio De angelis)e nel 77 Orzowei con la sigla degli stessi autori.Parecchia paura e incubi notturni mi diede lo sceneggiato Belfagor,il fantasma

del Louvre.Grandioso anche lo sceneggiato l'avventura del grande nord,tratto dal romanzo di J.London Zanna Bianca.Il grande Corrado ideò e

condusse,nel 76-77 Domenica In,primo vero contenitore della domenica pomeriggio,che inglobò all'interno il già citato 90°minuto e discoring,una

sorta di hit parade televisiva.Ricordo anche un triangolino bianco che lampeggiava in basso al teleschermo per avvisare che sull'altro canale

stava cominciando il programma;altri ricordi:la sigla del telegiornale col traliccio ed il mappamondo che girava,la musichetta con le nuvole che


indicava l'inizio delle trasmissioni ed il monoscopio col fastidiosissimo sibilo(allora non c'erano trasmissioni non stop 24 ore) e alle volte tra un

programma e l'altro venivano messe in onda diapositive di città italiane,con la scritta intervallo ed una musichetta con l'arpa.Per gli avvenimenti

internazionali,specie di sport,c'era la sigla dell'eurovisione,con la musica te deum.Concludo questo lungo capitolo sulla televisione parlando delle

prime tv private che sul finire degli anni spuntarono come funghi,in contrapposizione al monopolio Rai:si trattava di piccole emittenti a diffusione

locale che trasmettevano prevalentemente vecchi film o fiml di secondo piano e se li copiavano fra di loro,e a tarda notte trasmettevano

porno,soft o veri e propri hard;facevano eccezione le reti di Berlusconi che con la nascita di mediaset e dei network diedero l'avvio all'era della tv

commerciale.

LA RADIO

Avendo come alternativa solo i 2 canali rai,la radio aveva un ruolo ben più importante di oggi;mio padre al mattino l'accendeva subito per le

notizie del GR;Lelio Luttazzi con la sua hit parade ci proponeva i"dischi caldi",come li chiamava lui,cioè i primi 10 in classifica con la possibilità di

registrarli col nostro registratore a bobina;la domenica pomeriggio tutto il calcio minuto per minuto ci aggiornava in tempo reale sull'andamento

delle partite:non era difficile vedere passeggiare negli ultimi soli autunnali-o i primi primaverili-uomini o ragazzi in compagnia di

mogli,fidanzate,genitori o nonni con la radiolina all'orecchio o con l'apposito auricolare da infilare direttamente dentro al padiglione e consultare

la schedina totocalcio,o nei tavolini dei bar fra mazzi di carte,bottiglie di vino e posacenere colmi la radio,o fra i tavoli del bigliardo.
Popolarissima fu la trasmissione comico-demenziale alto gradimento,della banda Arbore,di vago stampo gialappa's band;poi la Corrida di

Corrado gara di dilettanti allo sbaraglio passata poi su Canale 5,fino allo scorso anno e condotta da Jerry Scotti dopo la morte del suo ideatore.
Analogamente alle tv private cominciarono a pullulare le prime radio private,condotte da volontari che lo facevano per divertimento:tra le

tante la mia favorita era Radiosalamandra di Salsomaggiore,che alla domenica mattina proponeva Salsobello,evidente imitazione radiofonica di

Portobello;non mancavano i bontemponi che chiamavano perchè volevano trovare la morosa o chi tentava di vendere cose improbabili,i

precursori dei Fichi d'india.

LA MUSICA

Il festival di Sanremo era roba seria,i partecipanti e i vincitori erano big della canzone,quali Lucio Dalla,Gianni Morandi,Adriano Celentano,solo per

dirne qualcuno e le loro canzoni sono ricordate ancora oggi,non certo come le attuali che cadono nel dimenticatoio subito;Celentano poi si rese

protagonista coi suoi Yuppi du e quella canzone dal titolo impronunciabile in pseudo-inglese e altre cantate in copia con la moglie Claudia Mori.
Erano gli anni di Battisti,riecheggiano ancora le note di pensieri e parole,mi ritorni in mente,7.40,una giornata uggiosa e una donna per amico;la

canzone anima mia dei cugini di campagna,cantata in falsetto e che ha dato il titolo ad una serie di trasmissioni rievocative degli anni

70,condotta da Fabio Fazio nel 97 e che dà anche il nome al sito citato all'inizio del post;anche i Beatles,appena sciolti,tennero banco per tutto il

decennio e sempre oltreconfine famosi i Bee-Gees,gli Abba,Rod Steward,Patrick Hernandez,Suzi Quattro, gli Status Quo, i Kim & the Kadillak;le

canzoni a sfondo politico dei cileni Inti Illimani e i Santa Esmeralda,oltre alle sigle dei telefilm e serie tv sopra citati.Lo spagnolo Miguel Bosè con

Supersuperman e Anna iniziò noi adolescenti alla dance.Tornando a casa nostra veri tormentoni estivi furono ti amo e gloria di Umberto Tozzi e le

innovative musiche del Guardiano del faro,le prime col sintetizzatore moog;i Matia Bazar ed i Ricchi e Poveri;i Pooh con pensiero.Ricordo anche gli

exploit di Angelo Branduardi con alla fiera dell'est ed Edoardo Bennato con l'album Burattino senza fili.E ce ne sarebbero tante altre ma mi limito

solo,come ripromesso,di parlare solo di quelle rimaste più scolpite nella mia memoria.

LE LETTURE

Noi di quella generazione siamo cresciuti a pane e Topolino:il giornalino della Disney con le storie d'apertura e di coda più lunghe,qualche volta a

puntate che lasciavano la suspence fino alla settimana successiva,poi c'erano varie rubriche interessanti tra le quali ricordo:linea diretta con

Nicolò Carosio,che rispondeva ai lettori alle domande sullo Sport,Salvator Gotta Risponde a...dove venivano date risposte a domande di cultura

generale;se lo sai rispondi,gioco a premi dove si potevano vincere giochi in scatola,schettini,cineproiettore ecc.;la pagina delle barzellette;una

pagina dedicata ad un personaggio famoso,con possibilità di richiedere una foto autografata,e l'immancabile pubblicità.Alle volte era abbinato

a vari gadgets,anche da completare nel corso delle settimane.Quando usciva lo si leggeva tutto d'un fiato per passare il resto della settimana a

leggere e rileggere gli albi vecchi.Poteva capitare ai mercatini di trovare in vendita vecchi albi con la possibilità di scambi e vendere a nostra

volta.C'erano poi dei derivati tipo Topolino gigante e gli albi di Topolino che riproponevano vecchie storie o storie inedite,in b/n o a pagine

alterne colore-b/n.Interessanti i manuali:delle giovani marmotte(2 volumi),di archimede,di nonna papera.Oltre a Topolino i miei coetanei

leggevano anche Zagor,Tex,Diabolik,l'intrepido e il monello.Nella seconda metà leggevo anche Alan Ford e il gruppo TNT reso noto dalle

trasmissioni Gulp e Supergulp e che ebbe grande successo tanto da andare in ristampa col nome collana TNT.Tra i fumetti da segnalare anche

Sturmtruppen e Charlie Brown.Si leggevano volentieri anche i gialli per ragazzi della Mondadori.

IL CINEMA

In un epoca senza vasta scelta televisiva,in b/n,senza videonoleggio e senza computer il cinema aveva una certa importanza.
Anche qui sarebbe inutile fare un elenco di tutti i film usciti,parlerò solo di quelli rimasti nella memoria.Intanto comincio col dare una descrizione

delle sale cinematografiche:avevano due ordini di posti,platea e galleria.La prima aveva i sedili di legno disposti a gradinate ed era accessibile

salendo le scale in quanto era al piano superiore ed era meno cara;la seconda a pianterreno,coi sedili imbottiti e diposti in fila per cui c'era lo

svantaggio che se sedeva davanti uno più alto non si vedeva e bisognava cambiare posto.Il divieto di fumo non c'era per cui era facile trovarsi

in un effetto nebbia in val padana.All'entrata c'era il minibar o direttamente alla cassa si compravano sacchetti di patatine,popcorn

gomme,caramelle,smarties(lenticchie di cioccolato rivestite di zucchero colorato vendute in tubetti di cartone)e l'immancabile bottiglietta di

coca o aranciata.Il sabato pomeriggio c'era il film per noi bambini:il lungometraggio Disney:indimenticabili gli aristogatti e la carica dei 101.
Poi abbiamo visto la saga dei western e dei spaghetti-western:capolavoro il piccolo grande uomo,con Dustin Hoffmann e la vasta produzione del

duo Franchi-Ingrassia.Grandioso il comico-horror Frankenstain Junior del 76;i primi due Fantozzi(75 e 76):mitici!.Poteva capitare che invitavano i bambini con biglietti omaggio per

tentare di vendere nell'intervallo vecchie enciclopedie(Conoscere o i 15) o batterie di pentole,un pò come le televendite odierne.Da segnalare

la serie dei film francesi degli Charlots dal titolo 5 matti...(variava di volta in volta)

LA PUBBLICITA'

Parlare della pubblicità anni 70 è sinonimo di Carosello.Era un contenitore di sketc pubblicitari quotidianamente in onda sul primo canale RAI dalle

20.50 alle 21.00;lo spot era preceduto da una scenetta comica,un pezzo teatrale,musicale o a cartoni animati e veniva visto con piacere da

adulti e bambini(era comune il detto dei genitori"a letto dopo carosello"ai più piccoli).Venne soppresso per motivi oscuri il 1°gennaio 1977 ma

ancora oggi si trovano in rete siti e archivi di fans nostalgici.Tra gli spot che hanno lasciato il ricordo quelli della carne Montana (gringooo),quello

della carmencita(caffè Paulista)i prodotti Kinder(gigante pensaci tu;eh che,ci ho scritto Jò condor?)Gatto Silvestro e Titty(De Rica),l'olio sasso con

lo slogan"la pancia non c'è più"e il sottofondo del mattino di Grieg,Gino Bramieri (e mò moplen),Mike Bongiorno con la Grappa Bocchino sigillo nero

(seeempre più in altooooo e allooraa concludendooo...),Nino Castelnuovo che saltava la staccionata(olio Cuore per sentirsi in forma)i Brutos(cera

Grey),l'omino coi baffi Bialetti,la linea, cioè l'omino stilizzato disegnato a matita delle pentole De Agostini;l'uomo in ammollo della Bio Presto(noooo,non

esiste lo sporco impossibile)Nicola Arigliano(digestivo Antonetto),Ernesto Calindri in mezzo al traffico per la Cynar(contro il logorio della vita

moderna),il pugno di ferro della Petrus(l'amarissimo che fa benissimo),Vecchia Romagna etichetta nera,il brandy che crea un atmosfera,col bellissimo sottofondo

di L.V.Beethoven violin romance n.2;Carlo D'Apporto(e tutto d'un tratto il coro:pasta del capitanooo),Johnny Dorelli(Galbani-la fiducia si dà alle

cose serie e Galbani è una cosa seria),le caramelle Doufur(voglio la caramella che mi piace tanto...),Dom Bairo l'uvamaro(cimabue cimabue fai

una cosa e sbagli due),il lievito Bertolini(Mariaros Mariarosa),il pestifero Pierino(Lubiam),gli incontentabili(ignis elettrodomestici),quel matto di Pablo

che ballava sul tavolo(pronto mobili),bella,dolce cara mammina(caramelle Ambrosoli),ti spunta un fiore in bocca(dentifricio Colgate),non

tagliare,spalma,con margarina Vallè(kraft,cose buone dal mondo)Cocco Bill(gelati Eldorado),el merendero Miguel(Talamone),tacabanda,i

biscotti Doria,bidibodibù(materassi Permaflex),con API si vola,Omsa,che gambe(collants),l'ippopotamone Pippo(pannolini Lines),il cavallo bianco

del bagnoschiuma al pino silvestre,il padre col figlio sulla canna della bici che cantavano si re si mi(assicurazioni SAI)il bicchiere scolpito nel

ghiaccio(Brancamenta)le lampadine ooohhh-Osram,Calimero il pulcino tutto nero(Miralanza),lo spaventapasseri ohoho Orzoro,basta la

parola:Falqui,Conservini che cosa combini(Arrigoni)Questi sono quelli che ricordo.C'era poi la pubblicità sulle pagine dei giornalini che

leggevamo,ovviamente relative a giochi,gioccattoli e merendine.Chi non ricorda la vendita dei prodotti Same-Govij?Gli occhiali a raggi

infrarossi,la radiospia,le scimmie di mare,la pistola ad aria compressa...

GIOCHI,GIOCATTOLI E PASSATEMPI

Oltre ai 2 giochi da bar c'erano i giochi in scatola per le giornate fredde e uggiose:dai classici gioco dell'oca e Monopoli a quelli derivati dai quiz

tv:rischiaturro e,flash,chissà chi lo sa;c'era il sapientino con due elettrodi che facevano suonare un cicalino e si accendeva una lucina quando si

azzeccava la risposta;i giochi derivati da Topolino:colpo grosso a Topolinia e Paperopoli,il grande gioco degli affari;c'era il giocagol,imitazione più

semplice ed economica del mitico Subbutteo(con quest'ultimo ricordo pomeriggi interi passati a giocare ed il campionato nel retro della cartoleria


De Martino);c'erano i soldatini ed i carroarmati della Atlantic,i modellini di aerei da montare e pitturare;il Das una pasta simile a cemento dall'odore

inconfondibile da modellare e una volta seccata da dipingere e verniciare con la vernice trasparente vernidas;parenti del Das il plasmolegno e il

pongo.Il cristal ball,pasta colorata ( in vinile o roba simile) venduta in tubetti singoli o in kit da 3 colori diversi, insieme ad una cannuccia di plastica

sulla cui sommità piatta si metteva un pò di pasta e soffiando si ottenevano dei palloni trasparenti dall'aspetto rilucente (che si appiccicavano

dappertutto!). Il gioco è stato rilanciato più volte nel corso degli anni ed è ancora oggi disponibile nei negozi di giocattoli. Nelle ore "buche" a

scuola la battaglia navale fatta su fogli di quaderno a quadretti e il classico cose,nomi,città,colori;le collezioni dei tappi delle bottigli e i giochi tipo

imitare il giocagol o le corse di f1 su piste disegnate col gesso o fatte sul pavimento utilizzando per i bordi un pò di tutto:libri,fumetti,biro... ed i tappi

spinti con le dita chiuse a molla;tra i giocattoli per noi maschietti,al top c'erano:i trenini elettrici Lima o Rivarossi,autentiche miniature dei treni

veri,moderni,antichi,merci,passeggeri;i più facoltosi avevano tutti gli accessori quali stazioni,passaggi a livello o veri e propri plastici con tanto di

montagne e gallerie;funzionavano a corrente tramite un trasformatore su minirotaie.Era un classico regalo da trovare sotto l'albero o nella notte

di S.Lucia;in alternativa c'era l'autopista Policar,con circuito per due automobiline, a forma di zero o il più lussuoso a otto con tanto di

sopraelevata;anche qui funzionamento a corrente con trasformatore e due pulsantini(uno per ogni automobilina)che fungeva da

interruttore.Sempre in tema di automobiline c'erano i modellini della Matchbox o della Pollistyl,perfette imitazioni in ogni dettaglio(compreso il

motore sotto il cofano)delle auto vere,compresi autocarri,autobus,ambulanze,polizia,moto,elicotteri,aerei...erano in miniatura o in versione più

grande;come accessori si potevano trovare garages e pompe di benzina o addirittura un semaforo funzionante a pile.Di dimensioni maggiori

invece le auto filoguidate o,sogno di chi aveva meno soldi,teleguidate,funzionanti a batteria.Più semplici invece le macchinine a

frizione:trofinando una ruota che spuntava dallo chassis si provvedeva a dare alla macchinina la carica sufficiente per farle percorrere qualche

metro.A proposito di batterie per molti giochi e giocattoli si usavano le quadrate a 4.5 volts,rivestite di carta color bronzo e i due poli fatti con

lamelle di rame.Per un certo periodo si trovavano,soprattutto negli autogrill,i pupazzetti raffiguranti i calciatori più famosi,con la testa

smisuratamente grossa;c'erano poi i pupazzetti in plastica dura o gomma,dei personaggi dei cartoni o animali della fattoria e degli astronauti

(eravamo negli anni delle missioni lunari);c'erano anche giocattoli riproducenti il LEM(ne avevo uno a rotelle con lucine colorate,cicalino e tanto

di sportello apribile con astronauta che usciva)o il missile lunare o caschi spaziali.Dal film Robin Hood Disney('73) ecco sir Biss,realizzato con peluche

arancione e lungo circa una quindicina di centimetri, che aveva un finissimo filo di nylon legato al muso.Bastava legare il capo del filo a un

bottone della camicia e si riusciva a far correre il Sir Biss fra le dita dando magicamente l'impressione che si muovesse da solo. Altro regalo ambito

per Natale o S.Lucia erano i mattoncini della Lego di vari colori e quadrati .Tra i giochi in scatola non di società i mitici meccano e traforo:il primo era costituito di una serie di pezzi metallici preformati che vengono utilizzati per

costruire degli oggetti meccanici (ruspe, gru, aerei, eccetera) e apparecchi/oggetti di fantasia.;il secondo consta di un seghetto e da una serie di

oggetti di ferramenta per il taglio e la lavorazione del compensato, finalizzato alla costruzione di oggetti in legno bi e tri-dimensionali. Mitico anche

il piccolo chimico,che consentiva ai bambini degli anni '70 di produrre associazioni e reazioni di prodotti chimici in modo quasi casuale e

senza assistenza e guida.Inoltre, si giocava anche con il fuoco, con il fornello ad alcool che serviva a scaldare i prodotti chimici. Insomma, un vero

gioco da adulti gettato nelle incoscienti mani dei bambini.I chiodini colorati della Quercetti composti da una tavoletta bianca di plastica forata di

circa 15X25cm e di un set di chiodini in plastica colorati, di 4 colori;Il gioco consisteva nel mettere i chiodini nei fori del piano in modo da formare

figure varie. Un posto nel nostro cuore ci sarà sempre per le fiabe sonore della f.lli Fabbri Editori:erano costituite da un disco a 45 giri con la favola

recitata e da un libretto con la favola scritta e illustrata. I titoli che ricordiamo sono:la bella addormentata nel bosco, Il gatto con gli stivali,

Cenerentola, il soldatino di piombo, Aladino,i 3 porcellini,Hansel e Greatel. Ogni favola era preceduta da un'introduzione cantata,commovente

ed evocativa. Ecco il testo 'A mille ce n'è nel mio cuore di fiabe da narrar (da narrar), venite con me nel mio mondo fatato per sognar (per

sognar), non serve l'ombrello, il cappottino rosso e la cartella bella per venire con me, basta un po' di fantasia e di bontà (e di bontà) C'era una

volta ...' Ed alla fine la canzone cantava:"finisce così,questa favola breve se ne và(2 volte),il disco fa clic,e vedrete fra un pò si fermerà(2 volte).
Parlavamo prima dei giocattoli pubblicizzati su Topolino:ecco ill proiettore Festacolor;era un proiettore giocattolo in plastica alimentato a

batterie nel quale venivano inserite delle striscioline in cartone con delle diapositive (sette fotogrammi) che presentavano delle brevi storie

disneyane.Queste diapositive, che erano anche vendute separatamente, presentavano immagini statiche.Diversamente dal view master, che

non era altro che un visore di piccole diapositive, il CineVisor era un autentico visore di pellicole in caricatore (delle specie di cartucce),

ovviamente mute e di cartoni animati; con lo stesso concetto era meglio il view master, che almeno era in 3D, ma il preferito in assoluto era il

filmino in 8 o Super 8.;il l View Master consentiva di provare piacevoli sensazioni tridimensionali grazie alle innumerevoli e costosissime buste di tre

dischi, ciascuna di queste con sette foto tridimensionali;il caleidoscopio,semplice cilindro di legno o plastica all'interno del quale, guardando contro

luce, era possibile vedere fantastiche ed infinite composizioni di immagini colorate che venivano formate dai numerosi pezzetti di vetro o plastica

colorati contenuti all'interno all'altra estremità del tubo,che venivano mossi con la semplice rotazione. Ogni bambino aveva il suo rifugio che

poteva essere dal semplice scatolone di cartone,imballaggio della lavatrice o del frigo,con tanto di porta e finestrelle ritagliate,al fortino in plastica

stampata o compensato,o alla tenda degli indiani,stampate a vivaci colori con disegni di aquile, totem, grafismi tribali.Venivano montati in un

angolo della casa e rimanevano là per molto tempo. Fungevano anche da rifugio nei casi di gravi colpe e da tana quando si scappava

metaforicamente da casa. Tipicamente maschili la pistola Oklahoma,in metallo funzionante ad aria compressa che si caricava piegando la

canna e che sparava proiettili di gomma morbida rossa e il fucile flobert ad aria compressa,più raro dell'Oklahoma, ma anche più potente. Era

però molto 'scomodo' da portare in giro e perciò non ebbe larga diffusione.C'erano poi vari modelli di pistole,moderne o antiche,praticamente

uguali a quelle vere,con tanto di sicura,che si caricavano con cartucce di plastica vendute singolarmente,di colore giallo che avevano

all'interno una polvere infiammabile dall'inconfondibile odore:quando il martelletto della pistola le percuoteva emettevano un "bang" ed alcune

scintille;erano usate anche per alcuni scherzi di carnevale. Per i più piccini lo sterzo finto, in miniatura, coloratissimo, munito di ventosa, che si

poteva applicare sul cruscotto (oggi non si potrebbe per via dell'airbag e dell'impedimento provocato dalle cinture di sicurezza) in modo che il

piccolo potesse fingere di guidare a fianco del papà o della mamma che guidava davvero. C'erano le buste sulle bancarelle dei giocattoli al

mercato,contenenti un piccolo set in plastica del dottore,del dentista,del meccanico,del poliziotto e per le bambine della sarta,del

maquillage,dell'infermiera;il costo era di 100 lire.E sempre a poposito dei giocattoli per bambine c'erano delle pentoline e padelline di plastica, di

solito realizzate a un colore, e con dei servizi da thé composti da sei tazzine, sei piattini, la zuccheriera e la teiera, il bricco per il latte, la ciotola e a

volte anche i cucchiaini, tutto rigorosamente in formato mignon;inoltre giocattoli che riproducevano 'in piccolo' le attività domestiche femminili: la

macchina per cucire realmente funzionante e la lucidatrice a pile totalmente in metallo realmente funzionante, dotata di spazzole rotanti;

ventola aspirapolvere e luce frontale.Piaceva anche a me la minilavatrice,funzionante a pile,che caricata di acqua e sapone scaricava l'acqua

da un tubicino.Primo vero training di addestramento femminile all'attività casalinga della cucina, il Dolceforno (prodotto dalla Harbert) era

all'epoca un altissimo concentrato di tecnologia al servizio dei bambini.Il suo scopo era di cuocere piccoli dolci e piccoli salatini commestibili che

venivano introdotti crudi da un lato e uscivano magicamente cotti dall'altro lato.
Sua successiva evoluzione fu il 'Dolce Bon Bon' per produrre caramelle, gelatine e cioccolatini. Tra le bambole,oltre a Barbie e Big Jim,Cicciobello,

prodotto dalla TG Sebino, era un bellissimo bambolotto con le fattezze di un bimbo molto piccolo, con tanto di corredino, scarpine e cuffietta in

lana. Piangeva se gli si toglieva il succhiotto, restava tranquillo se glielo si rimetteva in bocca. Disponibile biondo in azzurro, bruno in rosa e, primo

segnale del "politically correct" nel mondo dei giocattoli nostrani, nella versione di colore detta "Angelo negro"Pare incredibile, ma Cicciobello e`

prodotto ancora oggi con un buon successo di vendite! Sempre in versione bianco e negro the sunshine family,la famiglia felice:era composta da

tre bambolotti:papà,mamma e bebè.C'erano anche varie bambole parlanti,che avevano dietro un minimangiadischi,con tanto di minidisco

intercambiabile.Tra noi bambini degli anni '70 andavano di moda le casseforti salvadanaio.Le più diffuse erano quella della Mercury con serratura

in metallo, e quella della Polistil, con serratura a tre cifre in plastica e tre manopole per regolare la combinazione.
Anche non sapendo la combinazione c'era un piccolo trucco per riuscire ad aprirla la stesso: bastava ruotare ogni manopola tenendo in

posizione il meccanismo di apertura, fino a che scattava in corrispondenza del numero giusto.
I giochi da cortile erano quelli che si facevano in numero variabile da una a 'n' persone all'interno dei cortili delle nostre case : i giochi Bandiera,

Nascondino, Strega comanda color,quattro cantoni, e numerosi altri.Naturalmente, i giochi erano molto diversi da città a città, oppure erano

simili ma cambiava il nome.
Ai giochi partecipava normalmente una miriade di bambini (eravamo tanti allora) con conseguente grande casino. Ciò contribuì a far emergere,

dalle tapparelle che davano sui cortili, la classica vecchia/vecchio insofferente e insonne che, abbastanza frequentemente, urlava di

andarsene, buttava acqua, buttava vasi di fiori, ecc.Guardie e ladri:generalmente le guardie erano i piu` tranquilli e riflessivi mentre i ladri erano i

piu` astuti e maliziosi. Loro compito era di nascondersi con cura in quanto dovevano essere scovati dalle guardie.
Quando ciò avveniva si instaurava un conflitto a fuoco nel quale chi riusciva a sparare per primo eliminava l'altro dal gioco. Era chiaramente

permesso ad un ladro lo sparare a tradimento se avesse avvistato una guardia con il giusto anticipo, e viceversa.
Ovviamente vinceva l'ultimo rimasto in gara. Il gioco strega comanda color è un gioco di gruppo durante il quale uno dei partecipanti

impersona la strega che deve 'comandare' un colore, per esempio il rosso; a questo punto i partecipanti corrono per trovare qualsiasi oggetto del

colore scelto dalla strega;finché non si riesce nell'impresa non si è al sicuro dalla strega che, rincorrendo i partecipanti e toccandoli, li destina a

prendere il suo posto.Il nascondino,noto anche come "Nasconderello" o "Rimpiattino" è un gioco fatto di niente ma col quale ci si divertiva in un

modo incredibile.Scelta la cosiddetta "tana" (un tronco d'albero, la porta di una casa, un'automobile, ecc.) si designava chi doveva "stare sotto"

tramite la "conta", ossia una filastrocca che si concludeva per lo più con una frase del tipo "tocca a te!".Il prescelto doveva poi contare ad occhi

chiusi fino ad un numero concordato tutti insieme (30, 40, 50anche 100, anche di più) mentre gli altri partecipanti al gioco andavano a

nascondersi. Una volta concluso di contare, chi "stava sotto" iniziava a cercare i compagni di gioco. Avvistatone uno doveva gridarne il nome e

correre fulmineamente verso la "tana" insieme al giocatore appena scoperto. Il primo dei due che raggiungeva la "tana" doveva toccarla e

gridare a squarciagola "tana!".Di conseguenza il meno veloce dei due doveva "stare sotto" a sua volta e riprendere la caccia ai giocatori

nascosti. Chi riusciva a raggiungere la "tana" con successo poteva così gustarsi il resto del gioco da puro spettatore.L'obiettivo dei giocatori

nascosti era di cercare di lasciare i rifugi senza essere visti e di raggiungere il punto di tana gridando "tana" per liberare sé stessi, oppure il favoloso

"tana liberi tutti". Ogni mano si concludeva quando tutti i giocatori erano stati scoperti e ne restava uno "sotto", non necessariamente quello che

era stato designato inizialmente .Il gioco bandiera,chiamato anche 'rubabandiera': due squadre di ragazzini si schieravano una di fronte all'altra

(maschi contro femmine, o quarta c contro terza b, o clan contro banda) in un campo all'aperto; ognuno aveva un numero progressivo, 1 - 2 - 3

- 4 - etc. Al centro c'era un mossiere, neutrale, che reggeva in mano davanti a se' un fazzoletto o - appunto - una bandiera e chiamava con

suspense e malizia "i numeri 2!", i quali avanzavano e si ponevano di lato al fazzoletto. i due giocatori, posti su ciascun lato della bandiera,

mettevano in atto una serie di finte per afferrarla, fino a che uno dei due l'afferrava davvere e fuggiva verso la sua squadra. L'avversario

doveva inseguirlo e toccarlo per invalidare la presa. Se il giocatore rientrava nella sua linea con la bandiera senza essere toccato aveva fatto

punto;molti sceglievano di essere numero 1 piuttosto che 3 per accoppiarsi con/contro un avversario equilibrato (da evitare ciccioni contro

sprinter) o per cercare di placcare o palpare un nemico giurato o una amata timida ma sportiva. Vanno annoverati le partite di calcio,coi palloni

di plastica e i portoni dei garages usati come porte,con conseguente frastuono, oppure le giacche ed i maglioni usati per i pali quando si giocava ai giardinetti,magari

esibendo il completino di Milan,Juve o Inter,appena comprato alla Standa; le corse in bicicletta simulando gare di bici,di moto e persino di

auto,con conseguenti cadute e sbucciature varie ed anche notevoli rischi di investire un pedone o venire investiti da auto.In quegli anni i pattini

non esistevano, o meglio, esistevano i pattini professionali con lo scarponcino per gli sportivi ed esistevano gli schettini per noi bambini.Gli schettini

erano in pratica un pianale di lunghezza regolabile con quattro ruote in gomma dura e scarsi cuscinetti che veniva fissato alle scarpe con dei

laccetti di plastica con chiusura a fibbia. Erano assolutamente inaffidabili, bastava la minima asperità del terreno perché le ruote si bloccassero

improvvisamente procurando incredibili e rovinosi capitomboli. Nei modelli sprovvisti di freni era difficilissimo fermarsi dove voluto, molte volte

bisognava buttarsi in terra.Gli schettini hanno sicuramente arrecato alla nostra generazione molti più dolori (sbucciature, abrasioni, storte, traumi,

eccetera) che felicità.La marca più famosa era la Gioca, di Milano, con un freno costituito da una rotella in gomma posizionata sulla parte

anteriore del pattino, assai difficile da usare e pericolosissimo perché poteva farti cascare di faccia. Nei primi anni '70 apparvero, specialmente

nelle località turistiche di mare, dei locali adibiti a sale giochi, dove era possibile giocare con dei giochi 'meccanici' di chiara derivazione luna-park

(dove intanto furoreggiava lanciare le palline nelle brocche dei pesci rossi, sparare all'orso che va avanti e indietro e far correre i cavalli con una

specie di flipper).Altri giochi erano: una specie di calcetto giocato con delle pistole a spruzzo con una pallina che correva su una rete

spinta dagli spruzzi dei 2 giocatori contrapposti; la battaglia navale con il siluro luminoso che si vedeva sotto il mare di plastica trasparente; il tiro al

piattello o alle papere, con un fucile 'elettronico' che sparava su un fondo luminoso dove passavano oche fatte di luci; un elicottero con due

eliche che bisognava far atterrare su dei bersagli luminosi con i nomi di grandi città .A Salsomaggiore,dove sono nato,ce n'era una che si

chiamava "Dedalo".Tipico gioco da spiaggia era il going: due corde lunghe 6/8 metri con una maniglia su ogni estremità, all'interno delle quali

scorreva una palla ovale di plastica. Si giocava in due, ognuno impugnava una maniglia per mano e, aprendo velocemente le braccia,

sparava la palla all'avversario, il quale doveva a sua volta aprire le braccia prima che la palla toccasse le sue maniglie per rispedirla verso di noi.
Era un gioco molto fisico e tipicamente estivo che ha contribuito all'ampliamento del torace di numerosi bambini.
Dopo il successo della versione normale - tipicamente di colore verde splendente - ne usci una versione 'in miniatura' adatta all'uso invernale in

interni che veniva giocata da una persona sola utilizzando indice e medio di ogni mano per tenere le maniglie; da una versione 'Junior' per i

bambini e da una strana versione che al posto della palla ovale aveva un aereo;le piste sulla sabbia fatte col sedere,trascinati per le gambe,per

le gare con le biglie:di vetro con anima colorata oppure di plastica con la foto di un ciclista:si compravano dal tabaccaio o nelle edicole venduti

in sacchetti a rete.Meriterebbero quasi un capitolo a sè le figurine:erano allora un mondo vasto e variegato. C'erano raccolte pressoché di tutto;

calciatori, figure storiche, miti del west,animali,auto e moto e chi più ne ricorda più ne metta.
Le più diffuse erano quelle dei calciatori delle Edizioni Panini di Modena, della serie 'Le grandi raccolte per la Gioventù.Le figurine venivano

vedute in bustine dalle edicole ed era normale che per incentivare l'avvio di una raccolta venissero distribuiti gratis fuori dalle scuole elementari,

al momento dell'uscita, album e bustine.
Con le figurine si avviarono due differenti attività: la prima di scambio delle figurine doppie al fine di completarne la raccolta, scandita dalla frase

'celo, celo, manca'; la seconda di attività di gioco basate sulle figurine. I giochi più diffusi erano: muretto, chi ci va sopra, e scopo del gioco era

vincere, in modo più o meno corretto, le figurine dell'avversario.Ricordo che a volte, in poche ore, enormi mucchi di figurine cambiavano mano,

rendendo poveri coloro che il giorno prima erano ricchissimi e viceversa.
La grande mania di quegli anni per la raccolta di figurine fece sì che numerosi prodotti lanciarono le loro autonome raccolte per incentivare la

vendita del prodotto, come la coppetta gelato Coppa dei Campioni Motta,che sotto il coperchio aveva delle figurine rotonde di cartoncino

con i campioni dei mondiali tedeschi del 1974.Le figurine abbinate ai prodotti mi dà l'assist per parlare delle sorpresine che c'erano nelle patatine e

nelle uova di pasqua,costituite da un giocattolino o un gioiello di plastica.Completo questo lungo capitolo parlando ancora del luna park,tanto

atteso per tutto l'anno e dove in un pomeriggio si potevano spendere piccole fortune(ogni attrazione costava 100 lire):le giostre più frequentate erano l'autopista,automobiline

alimentate da un sistema uguale ai filobus che si azionavano mediante un gettone acquistato alla cassa,con possibilità di sconti per acquisti in

quantità,e che avevano solo il pedale dell'acceleratore.Lo scopo era quello di scontrarsi con gli altri o,viceversa,evitarli e girando tutto lo sterzo si

procedeva in retromarcia;c'era la ruota panoramica ed il calcioinculo,gli aeroplanini con mitraglietta elettronica,che non ho mai capito in base a

cosa si vincesse il giro omaggio(chi vinceva al termine del giro rimaneva sospeso in aria).I miei preferiti erano il trenino fantasma;anche se era

sempre uguale non sò quanti giri ci ho fatto e rifatto ed il tunnel dell'orrore,quest'ultimo anche per i motivi che ho spiegato nel mio blog sulle

esperienze sessuali.Per i più piccoli c'era la classica giostra con l'indimenticabile "bambini,prendete il codinooo"per vincere il giro

omaggio,l'autopista junior ed il trenino.Completavano il tutto le sale giochi,le bocce dei pesci rossi da vincere lanciando le palline(ma se no si

potevano anche comprare) e la parte alimentare e,solo il giorno di S.Donnino e la domenica precedente bancarelle varie come al mercato.
Anche al parco Ducale di Parma si potevano fare giri,inserendo una moneta nella fessura,in macchinine elettriche a forma di cigno o noleggiare

le "ranocchie"delle stranissime biciclette ad un solo pedale da guidare stando semisdraiati.

IL CARNEVALE

Per noi maschietti c'erano praticamente due sole opzioni:da Zorro o Arlecchino,più rari i cowboys o gli indiani che erano per lo più costumi

noleggiati,così come ancora più raro il pagliaccio o Pinocchio; per i primi due era più semplice:per il primo bastava comprare il cappello e

la mascherina di cartone e la spada in plastica e disegnare i baffetti con una matita da trucco;per il secondo bastava che la mamma cucisse

scampoli di stoffa ed un cappello di carta ed il gioco era fatto.Il mio sogno mostruosamente proibito era il costume da astronauta.Per le bambine

invece l'opzione era unica:la Fata Turchina o,molto raro,da streghetta.Alternativa a mascherarsi completamente c'erano le dentiere di Dracula,

doppia o singola arcata,alcune corredate da una specie di fischietto o il nasone con occhialonio e baffi;c'era anche chi si mascherava da "dominus",fantasma,usando solo un

vecchio lenzuolo con due buchi per gli occhi.C'erano solo le stelle filanti ed i coriandoli,anche se i più grandi cominciavano ad usare la schiuma

da barba e le miccette esplosive o le palline esplosive che esplodevano se calpestate o se gettate a terra con forza;i più cattivelli usavano le

fialette puzzolenti,dal nauseabondo odore di uovo marcio o le polverine starnuto o quelle pruriginose.Classicissime le clave in plastica variamente

colorata,con le memorabili battaglie e il loro rumore assordante;sebbene fossero di lastica vuota facevano un male boia se usati con una certa

forza;immaginatevi chi li usava riempiti d'acqua o di sabbia... Tra gli scherzi vari in vendita in quel periodo ricordo il calice da brandy con

l'intercapedine,il pollo arrosto o il panino in gommapiuma,il pacchetto di gomme brooklin con la finta gomma con molla tipo trappola per topi,il

pennarello o il tubetto di colore che quando asciugava la macchia spariva ed il classicissimo anello o fiore con pompetta che spruzzava acqua

(nel migliore dei casi).Verso la fine degli anni comparve anche il "cuscino scoreggia",una vescica di gomma da gonfiare e nascondere sotto il

cuscino del sofà in modo che chi si sedeva lo comprimeva e usciva l'aria liberando il caratteristico rumore.Completavano le vetrine i classici

insetti,ragni,vermi ,topi e serpenti in gomma semidura,perfette imitazioni di quelli veri.

LO SPORT

Lungi dal voler fare un almanacco con statistiche e numeri,mi limito a spolverare solo alcuni ricordi.Siccome in casa nessuno si interessava di sport

mi feci una cultura da solo,soprattutto grazie alle figurine e domande a compagni ed amici.Per il calcio i ricordi cominciano dallo storico scudetto

della Lazio nel '74 e quello altrettanto storico del Torino '76,primo ed unico dopo Superga.Per tutto il decennio c'era il dominio Juventus:anche se

calciopoli era ancora lontana ci furono però episodi alquanto dubbi,nonostante l'indubbio valore della squadra.Da non dimenticare la tragica

morte di Re Cecconi nel '77,di Renato Curi,sul campo di gioco sempre nel '77.Fissi nella memoria i mondiali del '74,con l'Olanda di Cruijff e il portiere

Jongbloed che giocava col numero 8 e maglia gialla;la Polonia che ci eliminò,col portiere Tomacwesky che noi chiamavamo spomacessi,dalla

sua caratteristica fascetta fermacapelli alla hyppie e la maglia numero 2.Il mondiale '78,il primo visto a colori,con l'Italia di Bearzot che secondo me

ad altri era ancora migliore di quella campione 4 anni dopo,e gli esordi a sorpresa di Rossi e Cabrini,il mondiale che,a causa del fuso orario(si

giocava in Argentina)ci teneva alzati fino all'alba,in pieno periodo di esami di 3.a media. E siccome all'inizio del blog ho detto dello

sconfinamento,o meglio della sovrapposizione,con gli anni '80 permettetemi di metterci anche la vittoria degli Azzurri al mondiale di Spagna,col

Presidente Pertini ad esultare in tribuna e il telecronista Martellini gridare 3 volte "campioni del mondo".Per maggiori dettagli sul calcio vi invito a

leggere il mio blog dal titolo "c'era una volta il bel calcio che fu.
Anche per la f1 cominciai ad appassionarmi verso il 75,con le gesta di Niky Lauda campione '75 e '77,e rimasi scioccato ed in ansia dopo

l'incidente occursogli al Nurgungrig nel'76,con conseguente delusione dopo il suo miracoloso rientro-lampo e il mondiale perso all'ultimo GP.Erano

anni in cui contava molto più la bravura del pilota che non la tecnologia ed il valore delle macchine.Da ricordare la curiosa Tyrrell a sei ruote e le

tragiche morti di Tom Pryce nel GP Sudafrica 77 e Ronnie Peterson nel GP di Monza nel'78.Cominciai a seguire il ciclismo solo negli ultimi anni,con le

ultime vittorie di Gimondi(una filastrocca che cantavamo noi bambini era:W Gimondi con gli occhi rotondi,la ruota quadrata la bici scassata),di

Mercks,e la vittoria di Moser al mondiale del '77 e la delusione l'anno dopo al fotofinish,il giro del '79 di Saronni che diventerà negli anni successivi

"nemico"di Moser,suscitando tifo da bar che rievocava il mito di Coppi-Bartali.; Sebbene non mi interessassi di sport come lo sci alpino,ricordo

comunque la valanga azzurra di Thoeni e Gross,dominatrice del panorama mondiale di tutto il decennio;la vittoria in coppa Davis di tennis nel '76

dell'Italia di Panatta e Barazzutti ed il nome di Cassius Clay,ribattezzatosi poi come Mohammed Alì.


Concludo qui questa mia riflessione sui mitici anni '70,adesso che ho idealmente sviluppato il mio rullino fotografico mentale,invito tutti voi che mi

leggerete a postare commenti.Ciao,un abbraccio a tutti,reduci degli anni '70.

Note:alcune delle foto pubblicate sono tratte dai siti animamia.net e pagine 70.com 






24 commenti:

  1. Grazie per questo blog, quanti ricordi!
    Essendo nato nel 1966, ho vissuto quasi tutte le cose che hai descritto (tranne lo sport che non mi è mai interessato).
    Ho molta nostalgia di quel periodo, tant'è che tempo fa ho postato un breve video su Youtube:
    http://www.youtube.com/watch?v=mX-4s0o6ij4
    Ciao
    Enrico

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Complimenti, sito molto ben fatto e "sincero", avendo anch'io (sono del 1966) vissuto queste cose e avendo tutt'ora (2013) una grande nostalgia.
    dare una settimana del 2013 per vivere anche solo una mezz'ora di quei pomeriggi degli anni 70' dove ci si divertiva con "NULLA"ma con tanta fantasia !!!

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    1. pieffe,spiegami perchè quel virgolettato su sincero grazie

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    2. Niente di che, "sincero" era riferito al fatto che hai fatto proprio una "fotografia" di come stavano le cose viste con gli occhi di noi bambini degli anni 70 e mi sono ritrovato in tante cose scritte qui, amche se sono anto nel Novembre 1966.
      P.S. mancano le moto "da cross" tipo KTM che all'epoca facevano furore nell'uso su strada perlomeno a Prato dove ero io, inoltre ricordo i mercatini fatti da noi bambini quando finiva la scuola e fra le auto come non ricordare la bellissima Mini Cooper 1300 rigorosamente rossa con il tetto nero?

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  4. Portobello parlò!!!!mi ricordo con una vecchietta.Non dimenticarti dei soldatini della Atlantic 100 lire la scatola con anche i carri armati.....sigh!

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  5. si ermes,nn li ho citati perche´nn sono stato mai amante di armi e soldati;portobello mi pare ke nn parlo´mai,cmq la questione e´aperta,chi puo´,aggiorni volentier,magari postando il video

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    1. Quella vecchietta era Paola Borboni, grande attrice italiana. Fu l'unica a far dire "Portobello" al pappagallo nel 1982.
      http://youtu.be/xA5A4RaybOE

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  6. Carino il blog anche se al tuo posto avrei frazionato il post .
    Alura, la vettura Alfa Romeo nella foto è la Giulia, e non la Giulietta, che comunque fa parte degli anni 70 anche essa essendo uscita nel 77. A mio parere la Simca non era brutta , se ti immedesimi nei tempi, perchè se si confrontano le cose con quello che non c'era a nessuno piacerebbero...Giotto e Cimabue :-) l Prinz era brutta, ma dicono che nella sua categoria era un'ottima auto, sempre per quei tempi. mumble mumble: non ho fatto caso se hai parlato del freesbie (spero si scriva così) . Ma c'è una cosa che non trovo molti complici a ricordare con me: un produttore di alimenti industriali (Galbani o Invernizzi , credo: dubito che si trattasse di Kraft) aveva diffuso una promozione abbinata all'acquisto dei suoi prodotti (promozione concretizzata per lo piu nei negozietti, anche se nei capoluoghi di provincia qualche supermercato esisteva già, come no: ovviamente meno di adesso) , e venivano distribuiti personaggi dei fumetti disney in versione gonfiabile : io avevo scelto Pippo (a casa mia venni rimproverato : "Pluto era più carino" . Ma la cosa più buffa è che ci andavamo in giro con quel pupazzo gonfiabile grosso come noi: pensa quanto eravamo piccoli ! Inoltre : non so se era stata una moda del mio paese o di tutta Italia: si sceglieva una bicicletta del genere Graziella, la si truccava (forcelle piu lunghe, parafanghi lontani dalle ruote stile motocross) e si applicava il logo (si trovava da vendere nei negozi di biciclette, che io sappia) di marche famose di motociclette e si andava in giro con la moto a pedali : quanto ci piaceva . E poi non ho mai saputo come si chiamasse quel gioco in cui in due si maneggiava una lunga doppia corda con due manopole alle estremità, e allargando le manopole si allontanavano le due corde e si mandava verso il compagno di giochi una specie di palla ovale di plastica , con un foro dentro il quale passava la doppia corda . E i trasferelli ve li ricordate ? Dei cantanti ricordiamo che c'era anche la salita al successo di Renato Zero, tanto longevo che miete i tutto esaurito anche oggi che è tre volte ventenne . Dei film possibile che nessuno oltre me ricordi "ultime grida dalla savana" (che c'era, perchè era vietato ai minori di 14) . E degli oggetti commerciali da un punto di vista sociologico rientrano negli anni settanta anche le forbici Snips (che tagliavano tutto fuorchè le dita) benchè fossero, credo, del 1982. La fabbrica esiste ancora ma non so cosa produca oggi. La vidi da un'autostrada , credo dalla Bologna Firenze , pochi anni fa.

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    1. caro rosso,
      intanto grazie x avere dato il tuo contributo.
      veniamo ai punti:nn so cosa intendi dire x frazionato,perche´mi sembra di averlo diviso in argomenti:
      hai ragione perbacco láuto e´la giulia nn la giulietta!e nn ho csapito bene cosa intendevi col paragone di giotto e cimabue
      nn mi ricordo della promozione dei personaggi disney gonfiabili,penso nella mia citta´nn ci fossero cosi´come nn si usava la trasformazione della graziella.il freesby nn l´ho citato,me ne sono dimenticato ed il gioco cui ti riferisci si chiamava gong,mi pare di averne parlato.

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  7. Grazie per avermi riportato alla mente ricordi così impolverati che credevo esistessero solo nella mia mente, comunque un piccolo appunto a proposito della bicicletta che regalava il Tin Tin Alemagna posso garantirti che io purtroppo l'ho vista e ho dovuto per questo odiare un mio amico che la possedeva e che non volle mai farmela provare . Poi palando di scarpe ,ti ricordi delle spardillas ?(credo si scriva così) e che dire dei sandali ,sai quelli con gli occhi, (tutti forati) un classico all'epoca .Ciao Arnaldo . Anche io sono del 1964 (l'anno della NUTELLA) arnaldopavone@hotmail.it

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    1. grazie x il tuo contributo,nn pensavo ke la bici esistesse davvero!ma l'avrà davvero vinta con le merendine?già le scarpe ti tela e corda le espadrillos,e i sandali blu notte,che brutti!ciao e w il 64!

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    2. si si gli espadrillas..li avevo dimenticati...puntualmente si abbassavano al tallone...e li portavo a tipo pantofole...ma facevi pure tu il fricchettone?

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  8. Tra gli sceneggiati di quel decennio mi è rimasto impresso quello de "I sopravvissuti" ambientato in Inghilterra durante un'immane e catastrofica epidemia che aveva decimato la popolazione dell'Europa.

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  9. Bei ricordi gli stessi che ho vissuto io essendo del 64 non ho letto tutto ma scorrendo velocemente ho capito la storia ...tanta nostalgia sarebbe bello ritornare un pò indietro ciao...

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  10. Salve a tutti,anch'io sono della leva degli anni sessanta e mi fareste molto felice se qualcuno mi aiutasse a ricordare come si chiamavano (e se c'é qualche video in you tube) quei telefilm/serie (di prima fantascienza)che c'erano nel pomeriggio ed erano inseriti in un programma che era un corso di inglese.
    Se non ricordo male cominciavano alle 15.00 ed era diviso in 3 parti (3 livelli di corso d'inglese) e alla fine c'era sto telefilm che parlava di robot/automa con sembianze umane che si potevano disattivare girando una ruota che avevano dietro il collo,il robot se non ricordo male si chiamava John e la ragazza di turno Gladys (per certo,tutto tassativamente in bianco e nero e su Rai1).

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  13. sei un grande....bellissimo articolo....ho fatto veramente un viaggio nel mio passato

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  14. Un articolo cosi ben curato e ricco di notizie passate non l avevo letto mai....ritornare agli anni 70 è stato emozionante e malinconico....

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